OLTRE MILLE tra visite, esami diagnostici, interventi chirurgici a fortissimo rischio, oggi negli ospedali riminesi, a causa dello sciopero nazionale di 24 ore proclamato da tutte le siglie sindacali dei medici. Come da normativa, funzioneranno solo i servizi di emergenza quindi nel Pronto soccorso di Rimini saranno presenti sei medici per ogni turno, e saranno una quindicina su tutto il territorio, Per quanto riguarda le ambulanze, i mezzi operativi saranno quindici.Possibili disagi anche sul territorio in quanto alla protesta aderiscono anche i medici di famiglia si asterranno dal lavoro in studio dalle 8 alle 20 ma garantiranno le visite domiciliari urgenti, quelle in assistenza programmata a pazienti terminali e di assistenza domiciliare integrata. Si asterranno dal lavoro anche le guardie mediche.
«CI SONO problemi che se non vengono risolti con urgenza è a forte rischio il sistema sanitario nazionale: primo fra tutti l’assunzione dei precari – afferma Cristina Trojani, segretario aziendale Anaao, uno dei sindacati che conta il maggior numero di iscritti –. Poi c’è il rischio clinico: manca il personale ma i reparti ospedalieri non possono chiudere, le risposte devono essere comunque date, ne va della salute e salvezza delle persone. Ci saranno locandine appese negli ospedali per spiegare le principali ragioni di questo sciopero e comunque faremo un giro anche noi per vedere come è la situazione, l’adesione all’agitazione dovrebbe essere buona».
ADERISCONO allo sciopero anche i medici di base, come conferma Bruno Sacchetti, presidente provinciale della Fimmg: «Ci aspettiamo una buona adesione anche perché questo non è uno sciopero fatto per rivendicazioni salariali. No, qui si tratta di salvaguardare il servizio sanitario del nostro Paese, di adeguare i livelli di assistenza tra le regioni, di tutelare dal punto di vista legale il medico, di fare in modo che i servizi territoriali siano sempre più adeguati ai bisogni delle persone».
Oltre all’astensione dal lavoro, per le 11 i segretari nazionali dei sindacati che hanno aderito allo sciopero si sono dati appuntamento davanti all’ospedale San Camillo di Roma, in Circonvallazione Gianicolense 87, per un sit-in di protesta.
Monica Raschi
