Rimini paga 50 euro quei dipendenti che vanno al loro in bicicletta

Rimini, 25/03/10: franceschini, gnassi ©Riccardo Gallini_GRPhoto
Rimini, 25/03/10: franceschini, gnassi
©Riccardo Gallini_GRPhoto

Parigi l’ha già fatto, pagando i dipendenti pubblici e privati che vanno in bici. Milano va a ruota… E Rimini? «Anche noi – annuncia Andrea Gnassi – chiederemo di ottenere gli incentivi». In ballo ci sono i 35 milioni di euro promessi da Renzi per favorire la mobilità dolce e ridurre l’uso delle auto e, pertanto, il traffico e lo smog lungo le strade. Un’occasione che Palazzo Garampi vuole cogliere al volo, anche se non mancherà chi storcerà il naso. Specialmente se, in una prima fase sperimentale, a beneficiarne saranno (come sembra) soltanto i dipendenti pubblici e quelli di alcune grandi aziende. Ma Gnassi tira dritto, convinto che per molti riminesi la bicicletta sia il mezzo ideale per muoversi. I presupposti, secondo il sindaco, ci sono tutti: «Siamo passati dai 71 km di ciclabii nel 2011 ai 93 dell’anno scorso, ed entro quest’anno arriveremo a 103». Ma come funzionerebbero gli incentivi? A Parigi i lavoratori che ne usufruiscono (nella fase sperimentale erano solo i dipendenti di grandi aziende convenzionate) ricevono un bonus di 25 centesimi a ogni chilometro percorso, documentabile con una semplice applicazione che certifica gli spostamenti su due ruote. Se Milano sta già lavorando a questa soluzione, anche Rimini ora vuole fare altrettanto.