Rimini. Paga il ticket ma dopo 12 mesi. L’Ausl gli chiede di versarlo

nuovo-pronto-soccorso-ospedale-infermi-rimini-e1304412987711UN TICKET per un gesso tolto pagato ma richiesto 19 mesi dopo. E’ la segnalazione di un medico di 54 anni di Rimini.
«Per un trauma alla mano procuratomi in casa di mia madre (defunta due giorni prima), i primi di gennaio 2014 mi reco in Pronto Soccorso e là vengo curato da un bravo e scrupoloso collega – racconta –. Mi sottopongo alle dolorose manovre di ricomposizione della frattura, eseguo tutte le terapie prescritte, pago anche un ticket al relativo ufficio, non ricordo bene quanto e per cosa, passa il tempo, mi riprendo per fortuna bene e questa sera, al mio rientro a casa, trovo la lettera che con tono serio e perentorio mi richiede il corrispettivo di un ticket per visita di controllo e rimozione gesso. Questo a solo 19 mesi dall’accaduto. Nella efficientissima sanità emiliano-romagnola, fulgido faro dell’intero stato italiano. Peraltro, se vogliamo ridere amaramente ancora un po’, tale perentoria richiesta mi è giunta esattamente un mese dopo rispetto alla data che reca».
Il medico sottolinea ancora la professionalità del collega che lo ha curato e del fatto che la frattura alla mano si è sistemata al meglio, ma è il fattore burocratico-amministrativo a lasciarlo a dir poco sconcertato, soprattutto trattandosi di una pratica che a suo dire doveva essere ampiamente chiusa da mesi e debitamente registrata.

Fonte: RESTO DEL CARLINO