SULLA PROVINCIA cala, di nuovo, la scure delle statistiche di ‘nera’ e ci battezza come terra dei borseggiatori. L’ultima ‘fotografia’ scattata dal ‘Sole 24 Ore’ vede infatti Rimini al secondo posto per numero di reati denunciati nel 2014. Stessa posizione dell’anno precedente, anche se questa volta viene sottolineato il fatto che durante l’estate abbiamo un popolazione milionaria e per quattro mesi ci trasformiamo di fatto in una grande metropoli. Il dato complessivo sulla criminalità dell’anno scorso, vede comunque un calo dello 0,41 per cento. In controtendenza con 2012-2013, quando l’aumento delle denunce era stato dell’8,3 per cento.
RIMINI guadagna il podio per borseggi, o ‘furti con destrezza’, che a detta dei numeri avrebbero avuto una recrudescenza del 6,54 per cento. La classifica viene stilata sulla base del numero di denunce presentate ogni 100mila abitanti, e la nostra provincia è subito dietro Milano, con 26.741 reati. I reati più grossi sembrano battere in ritirata, ma resta la piaga dei furti che nel 2014 ha visto un incremento del 3,95 per cento. I colpi in abitazione ci vedono attestarci sull’11°posto, con un sensibile calo degli scippi (-12,90 per cento), ma con, appunto, i borseggi che salgono alle stelle. Un aumento, spiegano, dovuto anche e soprattutto alla ‘tipologia territoriale’ della nostra zona. Durante l’estate, i borseggiatori calano infatti in riviera come api sul miele. Se ne consumano decine ogni giorno, e l’autobus n.11 è diventato ormai una ‘leggenda’ al riguardo. Stessa cosa per i furti in casa (rispetto all’anno precedente nel 2014 avrebbero avuta una crescita del 10,73 per cento) , una vera e propria piaga difficile da debellare e che più di altri reati crea allarme sociale e insicurezza nella popolazione. Ma è un fatto che in quei quattro mesi estivi, si concentrano molti dei reati che entrano in statistica, alterando così in un certo senso il dato finale. Non solo, ma in tempo di crisi Rimini avrebbe sulla criminalità anche una maggiore ‘attrattiva’ perchè si difende meglio dalla congiuntura economica rispetto ad altri territori. Altro fattore da sottolineare, anche la propensione dei cittadini a denunciare i reati. Cosa che in altre regioni d’Italia avviene sicuramente in misura molto minore. In calo invece le rapine, il cui dato si attesta sul -8,39 per cento, a differenza delle estorsioni che hanno avuto un vero e proprio boom, con un aumento del 40 per cento.
«DOBBIAMO tenere sempre presente – dice il questore di Rimini, Maurizio Improta – che tra giugno e settembre questa provincia arriva a contare 15 milioni di presenze. I dati in questione sono relativi al 2014, ma per quanto riguarda il 2015 quelli in mio possesso mi dicono che siamo invece in un trend positivo e c’è una tendenza al ribasso. A fine anno comunque tireremo le somme».
Resto del Carlino