Rimini, Patto per il Nord in piazza con i gazebo: «La Romagna dimenticata, servono risposte concrete»

Mobilitazione sul territorio per il Patto per il Nord, che sarà presente dopodomani, sabato 13 settembre, con numerosi gazebo informativi in tre città romagnole: Rimini (Piazza Tre Martiri), Ravenna (Piazza Zaccagnini lato via Berlinguer) e Forlì (Piazza Saffi). L’iniziativa, prevista dalle ore 9 alle 13, vuole riportare «con forza al centro del dibattito politico i temi della questione settentrionale, del residuo fiscale, del lavoro e del taglio delle tasse», dopo anni in cui – secondo il movimento – il Nord si sarebbe sentito abbandonato dalle istituzioni.

Grimoldi: «La Romagna dimenticata, servono risposte concrete»

Parole nette arrivano dal segretario federale Paolo Grimoldi, che vede nelle piazze un’occasione di partecipazione attiva: «Non si tratta di una passerella politica, ma di un momento di azione. Vogliamo che chiunque possa venire in Patto per il Nord per costruire la nuova classe politica di quel territorio dove viviamo e lavoriamo».

Al centro delle critiche la gestione delle emergenze e delle infrastrutture: «La nostra Romagna è stata dimenticata completamente dai politici locali, abbandonata dopo le ultime alluvioni, in difficoltà da decenni per la mancanza di manutenzione delle strade come la SS 16 Adriatica e la E45. Vogliamo che l’attenzione sia rivolta alla nostra terra che oggi rischia di impoverirsi ancora di più per alcune opere infrastrutturali decise dallo Stato centrale. Solo ripartendo da qui sarà possibile non dipendere dalle scelte altrui».

Focus anche sul Ponte di Messina

Accanto al confronto sui grandi temi economici e territoriali, i gazebo ospiteranno anche una raccolta di firme e opinioni contro «la costruzione intempestiva e priva di ragionevolezza del Ponte sullo Stretto di Messina», ritenuto dal movimento «una scelta che sottrae risorse senza portare benefici ai cittadini del Nord».

Con questo appuntamento, Patto per il Nord mira a trasformare le piazze della Romagna in luoghi di ascolto e partecipazione, dando spazio a chi – come sottolineano i promotori – «vuole tornare protagonista del proprio futuro, senza sentirsi dimenticato».