Rimini. Patto tra discoteche e politica «Non spegniamo il mondo della notte

discotecaSBAGLIATO «pensare di poter staccare la spina al mondo della notte». Non servono, dunque, «inutili cacce alle streghe» e «misure punitive troppo severe». Occorre piuttosto «ripensare il modello educativo» e il «sistema delle regole che disciplina il settore del divertimento» per arrivare a un patto «tra imprenditori e istituzioni». Questi i punti chiave emersi durante gli stati generali del Silb (il sindacato italiano dei locali da ballo), tenutisi ieri all’hotel Holiday Inn di Rimini. Una convention che arriva a conclusione di quella che sarà forse ricordata come una delle estati più ‘nere’ per le discoteche della Riviera, risucchiate nell’occhio del ciclone dopo la morte di Lamberto Lucaccioni, il 16enne di Città di Castello stroncato da una dose di ecstasy all’interno del Cocoricò di Riccione. Operatori, politici e forze dell’ordine hanno voluto ragionare insieme «sul tema dei giovani e della qualità del divertimento».
Ad aprire i lavori Gianni Indino (presidente del Silb di Rimini) e Maurizio Pasca (presidente del Silb nazionale). Entrambi hanno preso la parola per ribadire l’infondatezza del binomio «discoteche/sballo» che ha portato alla «demonizzazione» di un settore in grado di «produrre ricchezza e posti di lavoro». Pasca, in particolare, ha illustrato le proposte presentate dal Silb al Ministero dell’Interno lo scorso agosto: «possibilità per i gestori di selezionare la clienela e vietare eventualmente l’ingresso, campagne di sensibilizzazione nelle scuole e nei locali, la classificazione dei diversi locali a seconda del tipo di musica e dell’età della clientela, modifica dell’articolo 100 del Tulps, istituzione di un tavolo di lavoro permanente, rafforzamenti dei controlli contro i locali abusivi, ed equiparazione delle droghe sintetiche ai veleni, con conseguente inasprimento delle pene». «Non possiamo abiurare la movida, dopo avervi fondato sopra per tanti anni la nostra offerta turistica – ha detto il sindaco di Rimini, Andrea Gnassi –. Si può, invece, avviare una riflessione sui contenuti, come abbiamo fatto noi con la Molo Street Parade, evento all’insegna della contaminazione che unisce musica e tradizioni locali». Il dibattito ha visto anche gli interventi del deputato Ndc Sergio Pizzolante («Il mondo della notte va valorizzato, non represso: la cultura della proibizione non porta a nulla. Piuttosto la legge dovrebbe premiare le discoteche che collaborano all’identificazione di chi spaccia»), del sindaco di Riccione Renata Tosi («In questa battaglia, sono sempre stata dalla parte delle forze dell’ordine. Serve un grande senso di responsabilità: chi organizza eventi deve chiedersi se l’offerta proposta si armonizzi con le esigenze della comunità»), del vice presidente vicario del Silb Antonio Flamini («su noi imprenditori ricade forse la responsabilità minore, ma restiamo pronti a dialogare con le istituzioni»

Resto del Carlino