«IL SINDACO asseconda solo i famelici bisogni della città turistica. Ma nel documento unico di programmazione della sua giunta per il prossimo triennio non c’è nulla che riguardi la sicurezza». E’ un fiume in piena, Sabrina Vescovi, ex assessore di Riccione in quota al Partito Democratico. Sul suo profilo Facebook, la Vescovi, all’indomani della rapina andata in scena nella filiale della Banca popolare dell’Emilia Romagna di viale Ceccarini, tuona all’indirizzo del primo cittadino Renata Tosi. «I funzionari della banca sono, oltre che partner d’impresa, anche degli amici. La rapina che li ha coinvolti, riporta vicino a noi, fatti criminosi di cui spesso sentiamo parlare ma che sostanzialmente rimangono distanti, in una dimensione non tangibile. Parlare al telefono con loro, sentirsi dire che per fortuna sono rimasti solo i segni delle fascette con cui li hanno legati, è un sollievo. Ciò non toglie che non si possa più pensare di ‘lasciare’ la sicurezza e tutto ciò che comporta, nel limbo delle cose poco importanti per questo territorio». «Da cittadina – continua la Vescovi – vorrei sapere cosa sta facendo l’amministrazione per garantire maggiore sicurezza alla città. Servono più uomini, servono più videocamere, servono investimenti nella sicurezza. Nel documento unico di programmazione della giunta Tosi per il triennio 2016-20118 però non c’è nulla. Investiamo in agenti multilingue per accogliere meglio i turisti stranieri, ma non una parola viene spesa sull’impegno di questo sindaco nel richiedere più uomini al Ministero dell’Interno. Non una parola spesa nel documento unico di programmazione sull’attività di coordinamento con il prefetto e il questore. Un’assenza totale di coesione con gli organi periferici dello stato. Gli unici coi quali poter costruire qualcosa di ‘significativo’ sul tema della sicurezza di tutta la città: non solo del “quadrilatero della spensieratezza” intercluso fra i viali San Martino-Verdi-ferrovia e mare».
Resto del Carlino