Le dimissioni del segretario del Pd di Riccione Parmeggiani, il mea culpa dell’ex sindaco Daniele Imola, le recriminazioni del deputato Gabriele Arlotti, l’insistere di Sabrina Vescovi sui 400 voti di scarto sono la punta dell’iceberg di un Pd che ha subito in Romagna un cappotto calcistico. Coriano, Morciano, Riccione consegnate al centro-destra e al civismo, oltre alla Cattolica grillina espugnata nel giugno 2016.
Ad eccezione di Andrea Gnassi a Rimini che lo scorso anno ha stravinto contro praticamente nessuno, il Pd viene sonoramente battuto perchè oramai è considerato il partito dell’establishment di governo e l’eredità storica non è più un valore aggiunto, bensì l’elemento scatenante che coagula le opposizioni e la cosiddetta maggioranza silenziosa che evita di criticare apertamente la sinistra ma la punisce severamente nel segreto dell’urna.
Salvatore Occhiuto