RIMINI. PD L’ULTIMO TRENO PER LA CAMERA DEI DEPUTATI

Uno scenario anticipatamente prefigurato nei giorni scorsi. La nuova legge elettorale che vede concordi Renzi, Berlusconi, Grillo potrebbe lasciare Rimini senza deputati Pd. Malgrado alcuni emendamenti abbiano ridotto il numero dei collegi elettorali, la situazione resta problematica per il capoluogo rivierasco. Parimenti a province come Parma e Piacenza dove storicamente la sinistra ha meno penetrazione territoriale.

Nel febbraio 2013 furono eletti Arlotti e Petitti, alle prossime consultazioni la casella zero sarebbe forse l’eventualità più sicura a causa del nuovo sistema di calcolo basato sul sistema proporzionale. Oltre ai candidati dei listini bloccati, il numero dei parlamentari sarà ripartito in base al risultato a livello nazionale. Non basterà pertanto vincere nel proprio collegio, ma ottenere la percentuale più elevata.

Un meccanismo che premierà le cosiddette “zone rosse” Bologna, Modena, soprattutto Reggio Emilia, penalizzando il resto della regione. Un’anomalia che, in attesa di correzioni dell’ultimo minuto, lascerebbe varie parti d’Italia senza un’adeguata rappresentanza. Restando nell’ambito locale principale beneficiario sarebbe il M5S che alle elezioni del 25 febbraio 2013 ottenne il 30,2% contro il 29,9% del Pd. Nulla di strano in quanto la provincia di Rimini è l’area dell’Emilia-Romagna dove i pentastellati sono più radicati.

Salvatore Occhiuto

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