Rimini. «Per Tac e risonanze trecento euro in più»

dottori«UNA COSA è certa: se l’esecutivo non dovesse correggere la rotta, lo scontro tra camici bianchi e Governo sarà inevitabile». Maurizio Grossi, presidente dell’ordine dei medici di Rimini, entra nel vivo della polemica sul giro di vite imposto alle prestazioni sanitarie dal ministro della Salute Lorenzin. In sintesi: il Ministero mira a introdurre vincoli più rigidi per la prescrizione di 208 diversi esami ospedalieri (secondo il cosìddetto criterio «dell’appropiatezza»), il cui costo ricadrebbe così sulle tasche dei pazienti. «Un provvedimento – dichiara Grossi – a cui si è arrivati forse in maniera eccessivamente frettolosa e che senza dubbio necessita di essere rivisto. So che gli ordini professionali dei medici e i sindacati hanno già chiesto un incontro con la Lorenzin per rivedere i contenuti del decreto: suppongo che un dietrofront in questo momento non sia possibile, ma spero comunque che possano esserci delle correzioni, altrimenti tra Governo e categorie professionali potrebbe nascere uno scontro molto duro. Le ricadute per i pazienti? Non abbiamo ancora avuto modo di elaborare delle proiezioni dettagliate. Possiamo però fare alcuni esempi, che vanno comunque presi con le molle. Pensiamo, ad esempio, ai costi di una Tac o di una risonanza, per le quali è previsto mediamente un ticket ospedaliero di circa 60/70 euro.
In caso di entrata in vigore del decreto, passeremmo ai circa 300/400 richiesti dagli istituti privati. Il discorso vale, ovviamente, solo per i casi che non rispettano le condizioni del Ministero, anche se il confine in alcuni casi può essere molto labile».
Ci va invece con i piedi di piomboBruno Sacchetti, presidente provinciale del Fimmg, il sindacato dei medici di famiglia. «Saltare a conclusioni in questo momento sarebbe prematuro, anche perché il quadro che abbiamo di fronte cambia di ora in ora. Occorre approfondire con maggiore chiarezza il tema dell’appropriatezza delle prescrizioni, sul quale c’è ancora tanta confusione». Dello stesso avviso Valerio Nori, dello Snami (sindacato autonomo medici italiani): «restiamo in attesa di maggiori delucidazioni da parte del Governo: a quel punto faremo le nostre valutazioni».

Resto del Carlino