I fatti risalgono al 2013. La donna è riuscita a cacciare di casa il compagno violento e a denunciarlo solo dopo aver portato a termine una seconda gravidanza.
La squadra mobile di Rimini ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di un 33enne riminese accusato di aver provocato l’interruzione della gravidanza della propria compagna, di averla ripetutamente maltrattata, procurandone numerose lesioni.
I fatti risalgono al 2013: i due avevano appena iniziato una relazione sentimentale, anche se sin dall’inizio della loro storia l’uomo aveva dimostrato di avere un’indole aggressiva nei confronti della compagna: controllava ogni suo spostamento, ogni telefonata o contatto Facebook.
E quando ha cercato di lasciarlo la situazione è degenerata. Capitava spesso, secondo il racconto della 35enne, che la maltrattasse sotto l’effetto di sostanze stupefacenti, insultandola e minacciandola di morte.
Un rapporto maniacale che con il tempo non è migliorato: il 14 febbraio 2013, a seguito di una banale discussione, l’uomo aveva provocato alla donna una profonda ferita alla testa trascinandola in terra per diversi metri: lei, incinta, perse il bambino che portava in grembo.
Solo dopo aver portato a termine la seconda gravidanza è riuscita a cacciare il convivente da casa e denunciarlo alla polizia.