Rimini, picchiava i genitori anziani per avere soldi: chiesto il processo immediato per un 49enne

Violenze fisiche, minacce quotidiane, richieste di denaro accompagnate da aggressioni verbali e, in alcuni casi, da veri e propri episodi estorsivi. È questo il quadro emerso dalle indagini a carico di un riminese di 49 anni, finito in carcere lo scorso 4 luglio con l’accusa di maltrattamenti in famiglia, lesioni aggravate ed estorsione ai danni dei genitori, un uomo di 72 anni e una donna di 70.

Ora il pubblico ministero Luca Bertuzzi ha chiesto il giudizio immediato, ritenendo che le prove raccolte siano già sufficienti a sostenere l’accusa in aula, senza passare dall’udienza preliminare. La decisione finale spetterà al giudice, che dovrà valutare la richiesta e, in caso di accoglimento, fissare la data del processo.

Secondo quanto ricostruito, il figlio – già noto per reati simili commessi proprio contro i genitori, per i quali nel luglio di due anni fa aveva patteggiato una condanna a un anno e otto mesi – avrebbe reso l’abitazione un luogo di continua tensione e paura. Tossicodipendente in cura presso il Sert, l’uomo avrebbe ripetutamente minacciato e denigrato i genitori per ottenere denaro, probabilmente destinato all’acquisto di stupefacenti.

Le aggressioni, verbali e fisiche, erano frequenti. L’inchiesta documenta episodi in cui l’uomo insultava e intimidiva i familiari con frasi offensive e minacciose, arrivando persino a colpirli. In un’occasione, il 12 giugno, avrebbe afferrato la madre per un polso e le avrebbe stretto il viso con forza, provocandole dolore e costringendola a consegnargli del denaro. Dieci giorni più tardi, il 22 giugno, avrebbe ottenuto altri 300 euro con lo stesso atteggiamento aggressivo, e in seguito, sempre secondo le accuse, avrebbe estorto altri 250 euro in due tranche. Le lesioni riportate dalla donna, tra cui ecchimosi ed ematomi, sono state rilevate dai carabinieri intervenuti dopo la denuncia, anche se la vittima non si era mai recata al pronto soccorso, per paura delle possibili ritorsioni del figlio.

Difeso dall’avvocato Paolo Righi del foro di Rimini, il 49enne attende ora la decisione sul rinvio a giudizio immediato. In caso positivo, dovrà rispondere delle accuse direttamente in aula.