Rimini. Picchiava il figlio disabile perché non sapeva a memoria il Corano. Al processo respinta la richiesta di condanna per un senegalese

 

Il processo contro un cittadino senegalese accusato di maltrattamenti in famiglia nei confronti del figlio minore disabile si è concluso con una sentenza di non luogo a procedere. Le accuse sostenevano che il bambino fosse stato picchiato dal padre per non aver imparato a memoria il Corano in lingua araba. Dopo che il bambino era stato trovato con segni di percosse in ospedale, gli assistenti sociali avevano avviato le indagini. Nonostante la richiesta del sostituto procuratore di condanna a 5 anni, la difesa aveva suggerito una diversa qualificazione del reato. La sentenza ha riqualificato il reato in percosse, ma essendo necessaria la querela della madre del bambino per procedere, è stata emessa la sentenza di non luogo a procedere. L’avvocata della parte civile ha annunciato l’intenzione di fare ricorso in appello.