Rimini. Pizzolante: «Mi schiero al fianco di Gnassi per fermare l’avanzata grillina»

gnassiATTENTI a quei due. Che, dopo anni da fieri avversari si ritroveranno alleati alle elezioni comunali. In che modo, ancora non è dato saperlo. Ma Sergio Pizzolante ha deciso: dopo essere stato folgorato sulla via di Renzi, è pronto ad appoggiare pure Gnassi. Un salto triplo carpiato che non ti aspetti dal parlamentare di Ap-Ncd, per anni nemico pubblico numero uno di palazzo Garampi. Solo tre mesi fa Pizzolante aveva smentito un avvicinamento al Pd locale, e a Gnassi stesso. Invece adesso il parlamentare di Ap non ha dubbi: ieri sulle nostre pagine nazionali ha annunciato di essere al lavoro per creare un nuovo partito di centro di sostegno a Renzi. «E a Rimini – ha specificato – lavorerò per sostenere la candidatura di Gnassi».
Cos’è cambiato in questi tre mesi?
«Fermi tutti. Quando dico di sostenere Renzi poi distinguo tra Renzi e il Pd, che non sono la stessa cosa. Il partito a cui daremo vita sosterrà il premier ma sarà in competizione col Pd, che su tante questioni mi lascia ancora perplesso».
Eppure ora è pronto ad appoggiare Gnassi…
«Ci sono due motivi che mi spingono a questa scelta. Il primo è politico. Nel 2016 a Rimini prevedo un ballottaggio tra Gnassi e il candidato del M5S, visto quel che sta combinando il centrodestra… Il mio vuole essere un contributo per evitare che Rimini venga governata dai ‘grillini’. Questa città non può permettersi la mancanza di cultura politica e l’improvvisazione del M5S».
Insomma, tra Gnassi e i ‘grillini’ sceglie il male minore.
«No, non è così. Oggi, a differenza del passato, con Gnassi ci sono le condizioni per trovare sintonia su tanti temi. Lo dimostra quello che abbiamo messo in piedi insieme dopo la morte di Lucaccioni al Cocoricò, questa piattaforma tra la Romagna e il Salento (ieri la conclusione del convegno Tenera è la notte) per rilanciare un modello di divertimento sano e sicuro».
Ammetterà che fino all’altro ieri non ha fatto sconti a Gnassi, anzi… Come la prenderanno adesso quelli che vedevano in lei il grande rivale del Pd riminese?
«Con Gnassi abbiamo avuto tanti scontri, e io continuo ad accusare un sistema, una politica che ha investito in questi anni troppi soldi pubblici nelle infrastrutture con pessimi risultati (vedi Trc, aeroporto). Ma proprio la vicenda di Aeradria è il secondo motivo che mi ha spinto a sostenere Gnassi. Trovo ingiusto da parte dei pm chiedere, per lui e per gli altri indagati come Ravaioli, Fabbri, Vitali, il rinvio a giudizio per associazione a delinquere».
Gnassi potrebbe andare a processo in campagna elettorale.
«Appunto. Aeradria è una questione di malapolitica, ma arrivare a parlare di associazione a delinquere… Se arriviamo a questo punto significa che fare politica può diventare un reato…».
A Cattolica il suo amico, l’ex parlamentare Gambini, è pronto a scendere in campo con il centrosinistra. Sosterrà anche lui?
«Se Sergio chiama, io vado».
Ha già pensato in che modo sosterrà Gnassi alle elezioni?
«No, e non ne ho nemmeno parlato con lui. Ci saranno tempi e modi».

Resto del Carlino