C’è chi da tempo lancia proclami sui giornali, parlando di “politica alla deriva” e mettendo sotto accusa tutto e tutti. Ma la verità è che certi discorsi, per quanto altisonanti, sembrano costruiti più per alimentare un proprio ruolo personale che per rappresentare davvero i cittadini.
Parliamo di chi presiede comitati ma non condivide nulla con gli altri comitati, scrive per conto proprio, decide per conto proprio e, soprattutto, non rappresenta il territorio, se non a livello nominale e personale.
La contraddizione è evidente: criticare la maggioranza mentre si appartiene alla stessa maggioranza. Perché è bene ricordarlo: il vero problema a Rimini è proprio il partito che governa la città, e cioè il Partito Democratico. Chi oggi denuncia disastri e scelte sbagliate, lo fa dimenticandosi che fa parte proprio di quel partito.
– I comitati non sono il problema, sono la conseguenza dell’inefficienza del sistema. Non sono la causa ma rappresentano l’effetto.
– Il cittadino si attiva quando chi governa fallisce.
– Ed è curioso vedere persone che attaccano la maggioranza, ma ne restano comunque legate, sperando con tutta probabilita di ricavarne uno spazio o in un ruolo.
E leggendo certi proclami sui giornali, viene spontaneo anche un sorriso amaro. Perché mentre si accusa tutto e tutti, ci si dimentica che a Rimini non governa l’opposizione: governa il centro-sinistra.
E a dirla tutta, di opposizione a Rimini se ne vede ben poca.
Quindi, più che guardare altrove, forse sarebbe il caso di guardarsi allo specchio.
In conclusione,
se chi rappresenta il PD oggi a Rimini è il problema,
allora è inutile che chi ne fa parte faccia la morale agli altri e si erga sul pulpito puntando il dito solo e sempre contro gli altri.
Prima di parlare di politica e degli altri, dovrebbe guardarsi in casa, chiarire la propria identità, il proprio ruolo e la propria coerenza.
Perché non si può stare contemporaneamente dentro e fuori,
con e contro,
senza mai prendersi una responsabilità vera.
Firmato
Comitato Quartiere Padulli Covignano
Pres. Ing Turci Andrea
Comitato Rimini Sud
Pres. Avv. Urbinati Roberto
ECCO LA REPLICA DI STEFANO BENAGLIA
È spiacevole ma non inatteso l’attacco che ho ricevuto da Andrea Turci e da Roberto Urbinati. Il dottor Urbinati non lo conosco di persona ma mi viene da pensare che, visto il suo essere stato assessore del comune di Rimini è quindi, in qualche modo, responsabile della situazione di oggi, anche se ne ha fatto parte per un breve tratto della sua vita e di quella della città.
Ad Andrea Turci vorrei solo ricordare quando un anno fa è venuto a trovarmi per conoscermi e capire il mio lavoro, che dura dal 2013, sul territorio. Mi sono reso disponibile ad aiutare ad organizzare eventi e feste, oltre che parlare di politica. Poi con il tempo ci siamo divisi, lui in tre differenti partiti in poco meno di un anno, io con la mia sola tessera del PD, come se questo fosse di per sé una colpa, a scrivere Caro Diario e a seguire le iniziative sul territorio.
Fa sorridere come il motivo della discussione tra noi sia stata la visione opposta della vita democratica: Turci voleva che il suo comitato con 30-50 iscritti contasse più di un consigliere comunale eletto dai cittadini. Una visione distorta della realtà dei fatti, dove i Padulli vengono dipinti come il Bronx degli anni ’70 e lui unico paladino incompreso in grado di arginare la deriva anarchica del suo quartiere. Non funziona così e se la critica vale per i nostri governanti, deve valere anche per i nostri collaboratori. La libertà di espressione è garantita dalla costituzione prima e dalle regole interne del coordinamento, da cui il comitato Padulli è uscito e Rimini Sud non è mai appartenuto.
Stamattina ho scritto di battaglie bislacche, direi che l’ingegner Turci mi ha regalato pubblicamente la conferma.
Stefano Benaglia