Rimini. Porte chiuse in asili nido e centri ricreativi per duecento bambini non vaccinati

Niente asilo nido per i bambini non vaccinati. Né per quelli più piccoli, che avrebbero iniziato a settembre, né per i più grandi che già frequentano i nidi, sia privati che pubblici. Dopo il varo della legge che impone il vaccino come requisito per frequentare il nido, la Regione ha definito nei dettagli la sua applicazione. La norma, come anticipato, sarà retroattiva. Significa che anche i bambini che già vanno al nido, e che da settembre avrebbero frequentato il secondo o terzo anno, non potranno farlo se non vaccinati. La norma non si limiterà agli asili (pubblici e privati), ma riguarderà tutte le altre strutture per i servizi all’infanzia, i centri per le famiglie e gli spazi giochi: i bambini non vaccinati qui non potranno più entrare. Per la provincia di Rimini, che detiene la percentuale più bassa in regione di non vaccinati, solo l’87,5% contro la media del 93,4%, significa escludere da queste strutture centinaia di piccoli. Secondo le stime dell’Ausl, i bimbi fino a 5 anni inadempienti col libretto vaccinale (non vaccinati per scelta dai genitori) sono attualmente quasi 850. E di questi, sono almeno 200 da settembre quelli che rischiano di dover rinunciare al nido, se le famiglie non li vaccineranno. Il Comune di Rimini ha già recepito la legge regionale, «ma è importante che da Bologna ora arrivino indicazioni precise, altrimenti rischiamo il caos – osserva l’assessore Mattia Morolli – visto che la norma è retroattiva e vale anche per chi già frequenta l’asilo nido. Sarebbe importante saperlo prima del 19 gennaio, giorno in cui iniziano le iscrizioni per i servizi educativi da 0 a 3 anni». Già, la domanda che si stanno ponendo il Comilva (l’associazione che da anni lotta contro le vaccinazioni obbligatorie) e il comitato ‘E pur si muove’ formato dai genitori riminesi no vax, è proprio questa: «Dove metteremo i nostri figli?». Molte mamme e papà stanno in queste ore Morolli per avere chiarimenti, anche sulla possibilità di poter effettuare i vaccini soltanto per alcune delle 4 obbligatorie (contro difterite, tetano, poliomelite, epatite B).
Il comitato ‘E pur si muove’ riunirà tutti i genitori la settimana prossima. «Porteremo avanti la nostra battaglia, faremo causa al Comune se necessario», ribadiscono alcune famiglie no vax. Che attaccano: «Questa norma è un ricatto, vogliono discriminare i nostri figli. L’assessore deve spiegarci che fine faranno i bambini non vaccinati che quest’anno frequentano i nidi. Chi porterà avanti un progetto educativo per loro? Come potranno continuare ad avere spazi dove giocare e crescere insieme agli altri bambini?».