Spacciatori magrebini che avevano colonizzato Miramare e San Giuliano, e che rifornivano di cocaina anche i pescatori tunisini. La vendita delle dosi avveniva quasi sempre alla fermata degli autobus, mentre le scorte erano ben nascoste nei pressi dei residence dove vivevano. Quattro su sette, le custodie cautelari in carcere eseguite ieri mattina dai carabinieri del Nucleo operativo radiomobile di Rimini. Due nordafricani mancano infatti all’appello e sarebbero già scappati in Francia, mentre l’ultimo è l’egiziano Abou Seda Mahmoud Hosny Mohamed, già espulso dall’Italia nel dicembre scorso perchè simpatizzante dell’Isis. Quello che in carcere gridava: «Farete tutti la fine dei parigini’. Tra i denunciati con solo l’obbligo di firma, c’è invece un 30enne riminese di buona famiglia che dopo aver speso i soldi del nonno, spacciava occasionalmente per mantenersi il vizio di fumare eroina. Stessa misura anche per una 28enne di Santarcangelo, alla quale ieri mattina i cani antidroga hanno scovato in casa 6 grammi di eroina divisa in dosi, e per una fanese, di 22 anni, anche lei all’occorrenza disposta a vendere per avere la droga quotidiana. Infine, tre divieti di dimora per altrettanti magrebini. Nel corso dell’indagine, i militari hanno sequestrato 190 grammi di eroina e 40 di hashish, documentando circa 200 cessioni di sostanze stupefacenti, per un totale di 2,7 chili di eroina, 450 grammi di cocaina e 170 di hashish. La coca veniva venduta soprattutto ai pescatori tunisini, consumo che sembra essere in notevole aumento.
L’inchiesta era partita dall’accoltellamento di un tunisino, avvenuto il 5 settembre scorso, che tre giorni dopo aveva fatto scattare le manette ai polsi dell’egiziano e di Fekri Bouaicha. Ma quella che sembrava una rapina, si era invece rivelata ben altro. (…) Il Resto del Carlino
