Rimini. Prezzi alle stelle e famiglie sempre più in difficoltà: caffè al bar più 8%. E gli affitti…

La crescita dei prezzi continua a colpire duramente i cittadini di Rimini, con un’inflazione che ha registrato un aumento del +2,7% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. Questo dato pone la città tra le realtà con l’inflazione più alta del paese, superando anche la media nazionale. La tendenza, che perdura dal gennaio 2024, sta mettendo a dura prova le finanze delle famiglie riminesi.

Un Carrello Sempre Più Pieno ma Sempre Più Costoso
Le spese per la vita quotidiana sono aumentate significativamente, con i costi alimentari che segnano un incremento del +3,0%. Aumenti si registrano anche per le bollette domestiche (acqua, gas, energia elettrica), con un +3,3%, mentre la spesa per la salute è salita del +2,1%. La voce più colpita, però, è quella della ristorazione e dei servizi ricettivi, che hanno visto un rincaro del +5,4%.

Un esempio emblematico di questa crescita dei prezzi è il caffè al bar, il cui prezzo medio è aumentato di 10 centesimi, pari a un incremento del +7,7%. Questo aumento, sebbene sembri marginale, è indicativo di una tendenza più ampia che coinvolge l’intero tessuto economico locale.

La Causa del Rincaro: Bollette, Energia e Affitti
Secondo Federconsumatori Rimini, la spinta inflazionistica è principalmente causata dall’aumento dei costi dell’energia, dei beni alimentari e degli affitti, in particolare quelli destinati ai rental a breve termine. Questi fattori stanno creando un quadro economico sempre più difficile per le famiglie, che si vedono costrette ad affrontare un aggravio annuo di circa 1.102 euro.

Le Famiglie Riminesi tra Difficoltà e Risparmi
Il presidente di Federconsumatori Rimini, Graziano Urbinati, sottolinea che la situazione sta creando gravi difficoltà per le famiglie, che si trovano a fare i conti con tagli e rinunce pur di arrivare a fine mese. La strategia di risparmio diventa quindi una necessità, ma sempre più spesso le famiglie sono costrette a ridurre consumi essenziali.

L’Osservatorio Federconsumatori ha rilevato un notevole calo nel consumo di carne e pesce (-16,9%), con un crescente ricorso a tagli meno pregiati e prodotti in offerta o prossimi alla scadenza. Un altro segnale preoccupante è l’aumento degli acquisti presso i discount (+11,9%), dimostrando la crescente difficoltà nell’affrontare i prezzi al rialzo dei supermercati tradizionali.

Salute e Disuguaglianze: Un Danno Sociale
L’aumento dei costi sta anche influenzando il settore della salute. Secondo il rapporto della Fondazione Gimbe, circa 4,5 milioni di italiani sono costretti a rinunciare a cure mediche, di cui 2,5 milioni per motivi economici. Questo porta a un aumento delle disuguaglianze sociali, creando una divisione sempre più marcata tra chi può permettersi cure e chi non può.

Proposte per Contrastare l’Inflazione
Urbinati chiede interventi concreti da parte delle istituzioni locali e nazionali per contrastare questa spirale di aumenti. Tra le proposte più urgenti figurano la rimodulazione dell’aliquota IVA sui prodotti di consumo quotidiano, l’introduzione di misure strutturali per frenare il caro energia, e la creazione di fondi di contrasto alla povertà energetica.

Inoltre, l’associazione richiede l’istituzione di un tavolo provinciale con la partecipazione di Mister Prezzi, per monitorare il corretto andamento dei listini e prevenire speculazioni. Una misura ulteriore che Federconsumatori chiede è l’adozione di strategie di contrasto allo spreco alimentare, con la promozione di sconti sui prodotti prossimi alla scadenza.

Conclusione: Urge un Cambiamento
“Le famiglie riminesi stanno vivendo una situazione drammatica. Le politiche di contenimento dei prezzi sono urgenti per garantire il benessere economico e sociale di tutti i cittadini,” conclude Urbinati.

Federconsumatori Rimini continua a monitorare la situazione e sollecita interventi rapidi ed efficaci per alleviare il peso delle famiglie.