Rimini. Prima udienza istruttoria Tribunale monocratico di Rimini: genitori indagati per falsi certificati di vaccinazione

Oggi si è svolta la prima udienza istruttoria presso il Tribunale monocratico di Rimini per i 19 genitori coinvolti nell’inchiesta riguardante falsi certificati di avvenuta somministrazione di vaccini obbligatori. I genitori, residenti principalmente tra Montescudo Montecolombo, Gemmano e Riccione, avevano ottenuto i certificati tramite un medico ultraottantenne di Pesaro, deceduto nel frattempo. I carabinieri di Riccione, che avviarono l’indagine nel 2018, e i militari del Ris di Parma sono stati ascoltati in aula durante questa udienza.

Le indagini hanno dimostrato che la maggior parte dei certificati rilasciati dal medico erano falsi. Quest’ultimo era noto per le sue convinzioni no vax e guadagnava 100 euro per ogni certificato falso. L’inchiesta, avviata inizialmente con l’accusa di corruzione, ha poi visto il reato modificato in falso ideologico commesso dal privato in atto pubblico. Ciò ha reso inutilizzabili le intercettazioni telefoniche raccolte durante le indagini.

Gli avvocati Diego Pensalfini, Monica Castiglioni, Paola Zoli, Stefano Leardini e Isabella Gianpaoli difendono i genitori coinvolti in questo caso. I genitori avrebbero ottenuto falsi certificati di vaccinazione per difterite, tetano, pertosse, morbillo, rosolia e varicella. Le indagini dei carabinieri sono partite nel maggio 2018, durante il richiamo vaccinale per la figlia di uno dei genitori indagati. In quell’occasione è emersa una discrepanza tra una delle date riportate nel certificato e quella dell’appuntamento per la vaccinazione. La madre della piccola ha poi ammesso che, a causa del marito, convinto no vax, la figlia non era stata mai vaccinata, nonostante risultasse esserlo grazie ai certificati falsi rilasciati dal medico deceduto.