Rimini. Profughi nel cuore della città. I residenti “Convivenza pacifica”

ProfughiVENTICINQUE migranti a due passi dal centro storico di Rimini. Sono i ragazzi, quasi tutti di origine africana, ospiti della struttura di accoglienza ‘Casa della giovane’, gestito dalla Caritas e dalla cooperativa ‘Madonna della Carità’. Una presenza, quella dei 25 migranti, passata quasi inosservata agli occhi dei riminesi. Eppure i profughi, sbarcati in Italia dopo un viaggio della ‘disperazione’ nel Mediterraneo e provenienti per lo più da Mali, Nigeria e Gambia, sono ricoverati presso il centro di via Isotta (a poche centinaia di metri dalla chiesa di Sant’Agostono) già da quasi un anno. «All’inizio eravamo un po’ preoccupati, lo ammetto – racconta una residente –. Dopo un po’ però ci siamo abituati. Sono ragazzi molto discreti e tranquilli e di grossi problemi non ne hanno mai dati». «Di grossi disagi in questi mesi non ne abbiamo mai avuto – prosegue un commerciante della zona –. Ogni tanto li vedo fermarsi a chiacchierare qui davanti: mi pare che nessuno tra noi esercenti si sia mai lamentato della loro permanenza». «La Casa della Giovane – spiega don Renzo Gradara, direttore della Caritas di Rimini – è situata nei pressi della chiesa di Sant’Agostino, ma non fa parte della parrocchia e viene gestita in maniera autonoma dai nostri operatori. Fino ad oggi il progetto di ospitalità ai migranti nel centro storico si sta rivelando positivo: alcuni di loro saltuariamente svolgono dei lavori per conto delle nostre associazioni. Al momento la Caritas offre rifugio a circa una settantina di richiedenti asilo». «I profughi – continua Luigi Marzi, referente della cooperativa Madonna della Carità – provengono dal centro di smistamento di Bologna. Durante il giorno i ragazzi sono impegnanti nei corsi di apprendimento della lingua italiana, ma di tanto in tanto affidiamo loro alcune mansioni lavorative. La convivenza con i residenti fino ad oggi è sempre proseguita in un clima di serenità: anche perché i nostri operatori ono presenti ventiquattrore su ventiquattro all’interno della Casa della Giovane». Nel frattempo anche le parrocchie riminesi si preparano ad aprire le porte ai migranti: già a luglio il vescovo di Rimini, Francesco Lambiasi, aveva inviato una lettera ai parroci della provincia, anticipando di fatto l’ultimo appello di Papa Francesco.

Fonte: RESTO DEL CARLINO