SETTE pagine fitte fitte di quello che ha tutta l’aria di un programma elettorale. ‘Dagli eventi all’evento: il Rinascimento di Rimini’. E’ il titolo del documento presentato dall’associazione ‘Progetto Rimini’, presieduta da Michele Donati, tra i responsabili Antonio Polselli, oncologo e già candidato sindaco di ‘Più Rimini’ (i cosiddetti ‘curiali’) che alle precedenti amministrative si attestò poco sopra il 3% dei voti. Polselli ci riprova, ma assicura che non ricandiderà. «Partiamo dal programma – spiega Donati – articolato per temi come economia, cultura, sociale, urbanistica, turismo, per creare un’aggregazione intorno al nostro programma. In caso ciò non dovesse riuscire, valuteremo se diventare parte di una coalizione». Ciascun settore ha un responsabile, che ha elaborato un proprio documento dopo una serie di «tavoli settimanali». Maurizio Mussoni per l’economia, Polselli la cultura, Sara Balacchi il sociale, Giuseppe Lazzari l’urbanistica, Piero Venturelli, ex direttore generale di Rimini Fiera (una new entry di lusso) il turismo. Tra i presenti Natale ‘Nanà’ Arcuri, segretario della lista civica Noi Riccionesi. Il documento boccia di fatto l’amministrazione Gnassi. Si parla (gruppo cultura) di «scelte autoreferenziali, assenza di certezza programmatoria, latitanza di qualsiasi forma di verifica e bilancio di quanto proposto, rapporto privilegiato con pochi e specifici gruppi, logiche spesso inclini a un’idea estetizzante e superficiale, che mira a facili consensi e riscontri mediatici…». Urbanistica: «La città è bloccata da almeno 5 anni, piegata su se stessa, quasi rinunciataria». Sociale: «investire sul capitale umano». Sociale: «ascoltare le esigenze del cittadino». Turismo: «Rimini non ha saputo interpretare i cambiamenti, è fuori dalle nuove tendenze, da oltre 10 anni perde quote di mercato estero». Tra le criticità: «posizionamento nel segmento dello sballo (Notte Rosa, Molo Street Parade ecc.), accessibilità fisica (stradale, ferroviaria, aeroportuale), accessiblità virtuale (reti telematiche, social), qualità della ricettività, ambiente, errori di comunicazione».
Resto del Carlino