Rimini. Proiettili e minacce di morte all’amministratore delegato Palmas. E’ il braccio destro di De Meis anche nel gruppo Cocoricò

palmasMinacciato di morte con tanto di busta con un proiettile al suo interno. Un’intimidazione con un’escalation vertiginosa avvenuta soprattutto negli ultimi giorni. Destinatario dei messaggi è Angelo Palmas, attuale amministratore delegato del Rimini calcio, ma soprattutto braccio destro del patron biancorosso, Fabrizio De Meis , anche all’interno del gruppo Cocoricò che gestisce il famosissimo locale sulle colline di Riccione.
Prima E’ apparsa una scritta minacciosa sotto casa sua, a Riccione. Una scritta con tanto di croce contro di lui, Angelo Palmas e contro Fdm, le sigle che stanno ad indicare Fabrizio De Meis. Sembrava una boutade di qualche tifoso biancorosso, deluso dall’annata no del Rimini calcio di cui Palmas è amministratore delegato. Ma dopo quella scritta sono arrivati sms, tutti regolarmente anonimi, che lo minacciavano di morte. Qualche giorno fa gli è stata recapitata una lettera con, al suo interno, un proiettile. Palmas, preoccupatissimo per il susseguirsi degli avvertimenti, si è così rivolto alle forze dell’ordine ed ha sporto denuncia. Della vicenda è subito stata informata la Procura che ha aperto un fascicolo contro ignoti, al momento per minacce aggravate. Bocche cucitissime anche nella Polizia. Il questore Maurizio Improta si è limitato ad un gentile, ma secco «No comment». E le minacce di morte, sempre in forma anonima, sarebbero continuate fino a ieri. Le indagini sono appena partite e gli inquirenti stanno seguendo tutte le piste. Sembra perdere consistenza l’ipotesi legata al mondo del calcio.
Dalle modalità e dai toni usati sembra più che altro un avvertimento, di quelli pesanti e senza via di scampo, da parte di personaggi che gravitano intorno al mondo della notte, legati da interessi che ben poco hanno a che fare con il tifo sportivo. Difficile ipotizzare quale sia il movente che ha scatenato questa escalation di minacce nei confronti di Palmas, conosciuto ai più per il suo ruolo di dirigente sportivo sin dal 2000 ai tempi del Catania di Gaucci. La pista più battuta sembra rimanere quella del denaro: soldi voluti da qualcuno, ma mai ottenuti, vista la delicata situazione economica in cui versa il Rimini calcio, ma anche la casa madre «Gruppo Cocoricò» che avrebbe addirittura problemi di sfratto per la sua sede. Il Resto del Carlino