Rimini. Proseguono le indagini sull’omicidio di Pierina Paganelli, proroga di sei mesi per risolvere il caso

Il sostituto procuratore Daniele Paci, incaricato di coordinare l’inchiesta sull’omicidio di Pierina Paganelli, ha ottenuto una proroga di sei mesi per le indagini, ora fissate per concludersi entro ottobre 2023. Questo periodo coincide con il secondo anniversario del ritrovamento del corpo della 78enne, assassinata con 29 coltellate. Nonostante il tempo trascorso, il caso rimane complesso e caratterizzato da indizi poco chiari.

Recentemente, Manuela Bianchi, nuora della vittima e compagna dell’unico sospettato, Louis Dassilva, ha fornito nuove informazioni che potrebbero aggravare la posizione dell’indagato. La Bianchi, inizialmente sostenendo di essere stata sola al momento del ritrovamento del corpo, ha rivelato che Dassilva si trovava presente nel garage di via del Ciclamino, dove le avrebbe indicato la presenza del cadavere.

Il ritrovamento del corpo è avvenuto il 4 ottobre 2023, con l’omicidio che risalirebbe alla sera precedente. Secondo le indagini, la Bianchi ha contattato i soccorsi solo dopo un intervallo di tempo significativo, suggerendo che il cellulare di Dassilva ha registrato movimenti inquietanti tra le 8.11 e le 8.20, coincidenti con il periodo in cui la telecamera di sorveglianza non ha captato alcun suono. Questo ha portato a sospetti sul suo coinvolgimento nella vicenda.

Un’altra testimone ha riferito di aver notato una luce accesa nel garage durante i momenti critici, ma non ha potuto fornire dettagli utili riguardo a chi fosse presente o cosa stesse accadendo.

Il 14 marzo si terrà un’udienza con il gip Vinicio Cantarini, durante la quale verranno divulgati i risultati degli incidenti probatori, che includono analisi su dispositivi elettronici e tracce di DNA. Un aspetto rilevante sarà l’esame di un video della farmacia San Martino, che potrebbe aver ripreso Dassilva nei pressi del luogo del delitto. Nonostante i primi risultati non abbiano identificato l’indagato nel filmato, la Procura e i legali della famiglia Paganelli intendono richiedere ulteriori verifiche, soprattutto in considerazione della mancanza di tracce genetiche di Dassilva sulla scena del delitto.