Favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione è il motivo per cui sono indagate sette persone al termine dell’indagine coordinata dalla Procura di Rimini e condotta ieri mattina dai carabinieri della Stazione di Miramare. Perquisizioni e sequestri sono stati eseguiti in cinque alberghi, di cui quattro nella zona sud di Rimini (due a Miramare e due a Marebello) e uno a Marina centro. Secondo quanto emerso, i gestori delle strutture ricettive avrebbero tollerato e persino incassato una quota dalle prostitute, in alcuni casi prelevando una percentuale per ogni cliente ricevuto. Durante le perquisizioni, sono stati sequestrati dispositivi informatici e agende. Le ragazze coinvolte erano principalmente transessuali peruviane, ma erano presenti anche donne italiane.
I carabinieri hanno individuato inoltre un appartamento a Miramare, affittato a un cittadino peruviano, dove alcuni connazionali transessuali si prostituivano. L’uomo è sospettato anche di favorire l’immigrazione clandestina, aiutando il loro ingresso in Italia. Dei sette indagati, assistiti dagli avvocati Enrico Graziosi e Leanne Arceci, due sono tunisini, quattro italiani (due donne) e uno peruviano.