Rimini. “Puniti’ dal giudice gli ultrà del Teramo: due anni di Daspo

rissa rimini calcioPENE SEVERE, quelle inflitte ieri mattina dal giudice a tre dei tifosi teramani, protagonisti sabato pomeriggio di una maxi rissa con gli ultrà biancorossi. Diciannove gli ‘ospiti’ denunciati dalla Polizia per rissa, danneggiamento aggravato e porto abusivo di materiale esplodente. Tre di loro erano stati arrestati, trovati con bombe carta, fumogeni e candelotti. Sono Raffaele Giamenzi, 25 anni, Davide Piotto, 23, e Filippo Partenza, 19.
Ieri mattina, i tre sono comparsi davanti al giudice per essere processati per direttissima (per la rissa il processo si svolgerà in altra data), supportati dal resto della ‘comitiva’, rimasta a Rimini per solidarietà nei confronti dei compagni arrestati che hanno trattato come veri e propri eroi. In aula i tre ultrà del Teramo hanno chiesto pubblicamente scusa per il pandemonio di cui erano stati co-protagonisti e per i danni che avevano causato. Ma nonostante le scuse, però, il giudice ha deciso per condanne salate patteggiate dagli imputati: Giamezi, quello che aveva l’arsenale più consistente, è stato condannato a 10 mesi di carcere e a 1.200 euro di multa; 8 mesi e mille euro per Piotto e 5 mesi 20 giorni con 700 euro di multa per Partenza, con il beneficio, per tutti, della pena sospesa. Il giudice ha inflitto loro anche un Daspo per due anni. Dovranno stare lontani dallo stadio e ogni volta che giocherà il Teramo saranno costretti a recarsi in questura a firmare.

Resto del Carlino