Rimini. Qualità della vita, Rimini perde 7 posizioni. Peggio ancora fa Pesaro

Qualità della vita all’attenzione de Il Sole 24 ore con una indagine che si basa su 90 indicatori provinciali, suddivisi in sei categorie: dalla ricchezza e consumi, al lavoro, passando per la salute e l’ambiente e considerando anche la sicurezza, la cultura e il tempo libero. Nel quadro 2021 delle 107 province italiane, Rimini si ritrova in 43 esima posizione, dopo essere scesa di 7 scalini. Peggiore la situazione per Pesaro e Urbino, che perde più posizioni di tutte finendo al 56esimo posto, meno 38 rispetto all’anno precedente. La nuova mappa del benessere infatti premia il Nord Est della penisola, con Trieste in vetta, seguita da una arrembante Milano che scala ben 10 posizioni. Tutta l’Emilia Romagna perde comunque nei diversi indicatori. Bologna si ritrova sesta, seguita da Parma, 12esima; Reggio Emilia 19esima, Ravenna al 27esimo posto. Tutte in discesa. Forlì Cesena perde ben 26 posizioni e si colloca al 40esimo posto. Giusto poco sopra Rimini.  A chiudere la graduatoria, il sud. Analizzando la performance di Rimini, che si posiziona come fanalino di coda della Romagna, guardando il bicchiere mezzo pieno, il dato migliore è quello legato al turismo con la più alta densità di posti letto delle strutture ricettive ma, di contro, il solito triste primato sul fattore della criminalità. Sorride, tuttavia, la situazione economica del territorio con gli indicatori tutti in risalita: si guadagnano 4 posizioni alla voce “Ricchezza e consumi” e ben 10 per quanto riguarda “Affari e lavoro”. Il vero tracollo, è nel capitolo “Cultura e tempo libero” che da sempre aveva visto la provincia salire sul gradino più alto del podio. La Riviera del divertimento sembra non esserci più e, questo, ha fatto perdere alla provincia ben 8 posizioni. Segno negativo anche per quanto riguarda le voci “Demografia e società” e “Ambiente e servizi”: entrambe perdono una posizione rispetto all’anno scorso classificandosi rispettivamente 74esima e 12esima. Per quanto riguarda la prima voce, a pesare è un calo dell’80,3% della superficie media abitazioni per componenti medi per famiglia (più persone in spazi sempre più ristretti).