TANTI, TROPPI quei 40 euro al mese chiesti dal Comune ai genitori per ‘parcheggiare’ i figli a scuola prima dell’inizio delle lezioni. La decisione di palazzo Garampi, presa in accordo con i presidi (che non avevano più il personale per garantire il servizio) di mettere a pagamento il pre e post-scuola, ovvero la possibilità di tenere i bambini prima e dopo l’orario delle lezioni per andare incontro alle esigenze lavorative dei genitori, si è rivelata un boomerang. Rispetto agli oltre 1.100 bambini che fino all’anno scorso usufruivano del servizio – che prima era gratuito – quest’anno le richieste delle famiglie per il pre e post-scuola oscillano tra le 200 e le 300. Il vice sindaco Gloria Lisi non vuole ancora fornire i numeri ufficiali, per un semplice motivo: il Comune è intenzionato a fare dietrofront. In realtà da palazzo Garampi evitano di parlare di retromarcia. «In realtà stiamo lavorando per migliorare il servizio e per andare maggiormente incontro alle famiglie – si limitano a dire dal Comune – Entro un paio di giorni presenteremo la nuova proposta». Tradotto: anziché 40 euro al mese (e 20 per il secondo figlio) l’amministrazione è pronta a fare uno sconto. Il tutto alla vigilia del consiglio comunale di domani in cui la questione sarà portata in aula dai consiglieri Brunori e Pazzaglia, dopo le proteste dei genitori. Alla scuola elementare ‘Flavia Casadei’ di Viserba, tanto per citare un caso, quasi il 90% dei genitori quest’anno ha rinunciato al servizio a causa delle spese.
«L’ANNO SCORSO – rivela Dario Panebianco, padre di due figli e rappresentante dei genitori alla ‘Casadei’ – c’erano 90 bambini che usufruivano del servizio, mentre quest’anno sono appena una decina. Più chiaro di così… I genitori non se lo possono permettere di spendere così tanti soldi». E lo stesso Panebianco per ora ha rinunciato, nonostante «per noi il servizio pre-scuola in certi giorni sia fondamentale. Io lavoro al ministero del Lavoro, mia moglie fa l’insegnante. Siamo costretti ad accompagnare in anticipo i nostri figli (una fa la terza elementare, l’altro va ancora all’asilo) per conciliare la scuola con il nostro lavoro. Ma non possiamo permetterci di pagare oltre 500 euro in un anno per un servizio che prima era gratuito!». «A Savignano – conclude – si pagano meno di 100 euro tutto l’anno… Il Comune riveda le tariffe e anche il servizio, per renderlo più flessibile e adeguato ai nostri bisogni».
Resto del Carlino