Rimini. Ragazzino muore sullo scooter, l’avvocato s’intasca il risarcimento

tribunale riminiE’ accusato di essersi intascato il risarcimento di un incidente stradale. Soldi che l’assicurazione aveva destinato alla famiglia del ragazzino morto. Accuse pesantissime, quelle per cui è indagato un avvocato riminese che vanno dall’appropriazione indebita al falso fino all’ infedele patrocinio.
La tragedia si consuma alla fine del ’99. Il giovane riminese, appena 20enne, sta viaggiando in sella alla sua moto su una strada cittadina, quando dall’altra parte arriva uno scooter che improvvisamente invade la carreggiata. Lo schianto è frontale e violentissimo, e il ragazzo muore. Intervengono natutalmente le assicurazioni e la famiglia della vittima, il padre e la sorella, si rivolgono a un legale riminese affinchè si occupi delle pratiche in questione. Qualche tempo dopo, dall’assicurazione dell’altra parte in causa arriva il primo acconto del risarcimento: 180 milioni delle vecchie lire, da cui l’avvocato toglie come da prassi la sua percentuale. Nel frattempo parte anche la causa civile, ed è nella sentenza di primo grado che i familiari del ragazzo scoprono che il primo acconto non era di 180 milioni, ma di 209. C’è una differenza di quasi 30 milioni, e a quel punto padre e sorella si rivolgono al legale chiedendo spiegazioni, visto che la cifra riportata sulla sentenza non è quella che risulta a loro. L’avvocato la prende alla larga, quindi spiega che quei soldi sono stati spesi in spese processuali e legali, una cosa del tutto normale. Gli altri gli credono, non hanno motivo di non fidarsi di lui.
Il tempo passa (parecchio, come per tutte le cause civili) e il processo finisce in Appello. Come da copione va per le lunghe e la famiglia della vittima decide di contattare direttamente l’assicurazione per chiudere tutto. E lì arriva la doccia fredda. Perchè, rispondono i titolari dell’agenzia, anche se il processo è ancora in corso, di fatto la pratica è chiusa, dal momento che hanno versato a loro altri 190mila euro. Padre e sorella cadono di nuovo dalle nuvole, di quei soldi non ne sanno niente. (…) Il Resto del Carlino