L’inflazione nelle province di Forlì-Cesena e Rimini si è rallentata nei primi tre mesi del 2023, grazie alla decelerazione dei prezzi dei beni energetici. Questo trend è visibile anche se i beni energetici mostrano ancora un’alta variazione rispetto agli altri capitoli di spesa che hanno registrato un aumento. Le due province presentano diversità tra loro, poiché Forlì-Cesena ha registrato aumenti superiori a quelli regionali e nazionali, mentre Rimini ha avuto una variazione meno elevata rispetto all’incremento registrato a livello regionale e nazionale. Le analisi dei prezzi al consumo per entrambe le province sono state elaborate dall’Ufficio Informazione Economica della Camera di Commercio della Romagna.
Per quanto riguarda la provincia di Rimini, la variazione media dell’indice dei prezzi al consumo ISTAT per l’intera collettività (Nic) per il capoluogo è stata pari a +8,5% rispetto ai primi tre mesi del 2022, inferiore a quella regionale e nazionale. La tendenza mensile mostra un graduale rallentamento dei prezzi, passando dal +9,7% di gennaio al +6,9% registrato a marzo. Questa decelerazione era già stata osservata alla fine del 2022, dopo un anno caratterizzato da forti aumenti dell’inflazione e con un picco del +12,2% in ottobre.
La provincia di Rimini si colloca al sesto posto nella classifica decrescente dei prezzi al consumo rispetto alle altre province dell’Emilia-Romagna. Per quanto riguarda la divisione dei costi, il maggior incremento medio tendenziale dei prezzi riguarda il gruppo “abitazione, acqua, elettricità, gas e altri combustibili”, all’interno del quale spicca la voce “elettricità, gas e altri combustibili”. Tuttavia, questa voce mostra una decisa diminuzione rispetto all’anno precedente, con un aumento di soli +16,0% a marzo.
Nelle seguenti divisioni di spesa troviamo variazioni medie gennaio-marzo 2022-2023: “prodotti alimentari e bevande analcoliche” (+12,8%), “mobili e articoli per la casa” (+8,0%), “ricettività e ristorazione” (+6,4%), “bevande alcoliche e tabacchi” (+4,6%), “trasporti” (+4,5%), “abbigliamento e calzature” (+4,2%), “istruzione” (+3,6%), “ricreazione, spettacoli e cultura” (+3,4%), “servizi sanitari e spese per la salute” (+1,6%) e “comunicazioni” (+0,3%). L’inflazione acquisita per il 2023 è del +4,1%.
Infine, la variazione media dei primi tre mesi del 2023, rispetto al periodo gennaio-marzo 2022, dell’indice dei prezzi al consumo ISTAT per famiglie di operai e impiegati per il capoluogo riminese e per la provincia in generale, è pari a +7,8% (marzo: +6,4%).