Rimini. I rapinatori bussano alla porta. Due fratelli in ostaggio a casa loro

FurtoI RAPINATORI ‘bussano’ alla porta. E’ quello che è accaduto ieri pomeriggio, quando due fratelli, di cui uno disabile, sono stati sequestrati nel loro appartamento da due banditi incappucciati. Ma dopo avere picchiato uno dei due per farsi dare tutti i soldi che avevano in casa, si sono dovuti arrendere al fatto che non c’era niente che potessero portare via.
L’AGGRESSIONE si è consumata ieri pomeriggio. Sono da poco passate le 18,30, quando i due fratelli, di circa 60 anni, che vivono in un condominio di via Marecchiese, sentono bussare alla porta. Stanno aspettando ospiti, e uno dei due va ad aprire a pensando che si tratti delle persone in questione. Ma appena apre la porta, si trova di fronte due sconosciuti con il volto semicoperto che dopo avere farfugliato di appartenenere a un’associazione, lo scaraventano all’interno dell’appartamento. Sono banditi da strada, e dopo essersi coperti il volto completamente, cominciano a far volare schiaffi e pugni. Il disabile non può fare niente per aiutare il fratello, mentre i rapinatori continuano a ripetere come un ritornello «soldi, soldi». Le vittime si rendono subito conto che sono stranieri, e cercano di convincerli che in casa di quattrini non ce ne sono, tantomeno oggetti di valore. Non sono una famiglia con grandi possibilità, a dare loro una mano è l’Associazione Papa Giovanni.
I MALVIVENTI però non ci credono, continuano a picchiarlo e a pretendere un qualsiasi bottino. Cominciano a setacciare la casa, alla ricerca di qualcosa, ma non riescono a trovare nulla. Quando vedono una piccola cassaforte, per un momento si illudono di avere fatto centro. Ma è un pezzo talmente vecchio e inutile che i due fratelli non sanno nemmeno dove sono finite le chiavi. E per quanto i rapinatori ‘insistano’, alla fine sono costretti a credere che davvero hanno ‘sbagliato’ appartamento. Arrabbiati, decidono di andarsene a mani vuote, non prima però di averli legati, utilizzando delle fascette da elettricista. Quindi spariscono, lasciandosi dietro due persone spaventate a morte. Appena uno dei fratelli riesce a liberarsi, dà subito l’allarme alla Polizia. La Volante arriva in pochi minuti, seguita dai colleghi della Squadra mobile. Ma non sono molti gli elementi che gli investigatori riescono a mettere insieme. Le facce dei banditi quasi non si vedevano, e le vittime sono talmente sotto choc che non riescono a raccontare granchè. Quel che è certo però è che i rapinatori sapevano chi viveva in quell’appartamento, sapevano che c’era un disabile. Avevano solo sbagliato i ‘conti’.

Resto del Carlino