
La toponomastica del Comune di Rimini si arricchisce con la memoria all’attrice Clara Calamai a cui sarà dedicata la rotonda situata all’incrocio tra via Popilia e via Rino Beltramini, nel quartiere di Viserba Monte, rendendo così permanente il ricordo di una delle più grandi interpreti del cinema italiano che scelse anche la città di Rimini come sua dimora.
La cerimonia di intitolazione si svolgerà lunedì 8 settembre alle ore 17:30, alla presenza dell’assessore Francesco Bragagni e dei discendenti dell’attrice: Franca Bonizzato, Giuliano Bonizzato e Marino Bonizzato. Durante la cerimonia sarà svelata la targa commemorativa a lei dedicata che recita: “Rotonda Clara Calamai Attrice (1909-1998)”.
Questa iniziativa si inserisce nel percorso di valorizzazione della memoria dell’attrice già avviato dall’Amministrazione comunale nel 2022, quando la città le aveva dedicato una stele nel Cimitero Monumentale di Rimini, alle spalle del monumento funebre di Federico Fellini, svelata il 7 settembre 2022 in occasione del giorno di nascita dell’attrice. In quella stessa occasione era stata organizzata presso la Biblioteca Civica Gambalunga, in collaborazione con i nipoti dell’attrice, la mostra “Zia Clara”, che aveva previsto la proiezione di alcuni suoi film e l’esposizione di foto, abiti, quadri e altri oggetti a lei appartenuti.
Clara Calamai
Nata a Prato il 7 settembre 1909 e scomparsa a Rimini il 21 settembre 1998, Clara Calamai è stata una delle ultime dive del cinema italiano. La sua personalità artistica si pose esattamente a metà tra il divismo addomesticato e convenzionale degli anni Trenta e l’antiprofessionismo degli attori del cinema neorealista. Nel decennio 1938-1947, periodo in cui si concentra la maggior parte della sua filmografia, fu prima femme fatale nei film di Alessandro Blasetti, per poi trasformarsi in donna fragile e inquieta a partire da “Ossessione” (1943) di Luchino Visconti, che rappresentò il culmine della sua carriera. Il successo del film “Ettore Fieramosca” di Blasetti nel 1938 fece sì che la Calamai sostituisse agli occhi del pubblico attrici statunitensi come Merle Oberon o Dorothy Lamour. La sua popolarità raggiunse l’apice nel triennio 1940-1942, quando interpretò una ventina di film, il più celebre dei quali fu “La cena delle beffe” (1942) di Blasetti. Successivamente interpretò ruoli importanti come quello di un’operaia in “Due lettere anonime” (1945) di Mario Camerini e di una contadina in “Adultera” (1946) di Duilio Coletti, interpretazione che le valse il Nastro d’argento come migliore attrice, unico premio ricevuto nel corso della sua carriera. Significative furono anche le apparizioni in “Le notti bianche” (1957) di Visconti e “Profondo rosso” (1975) di Dario Argento.
Comune di Rimini