Rimini. Restituiti i soldi ai due legali indagati

tribunaleAVEVANO sequestrato loro 250mila euro, nell’ambito di un’inchiesta per appropriazione indebita ed evasione fiscale. I sigilli ai conti correnti di due avvocati riminesi erano scattati proprio per quest’ultima ipotesi di reato, ma ora l’intera somma andrà restituita, in base alle nuove norme emanate dal Governo che alzano la soglia di punibilità per l’evasione fiscale, e all’orizzonte si profila un’assoluzione certa.
I DUE legali sono indagati però anche e soprattutto per appropriazione indebita. Secondo l’accusa, si sarebbero intascati infatti una grossa fetta del risarcimento pagato dall’Ausl agli eredi di un albanese. Una tragedia che si era consumata nel maggio del 2004, quando nel corso di una rissa, l’uomo era rimasto ferito da una coltellata ed era morto due giorni dopo. La famiglia aveva imputato quel decesso ai medici, e i familiari si erano rivolti ai due avvocati in questione intentando una causa civile. Questa si era conclusa nel 2010 con una transazione, in cui l’Ausl aveva versato 660mila euro agli eredi a titolo di risarcimento. Sempre secondo la ricostruzione dell’accusa, la vedova, a cui spettava la parte più cospicua, aveva scoperto solo per caso che la causa era stata chiusa con un sostanzioso assegno, e a quel punto aveva deciso di denunciare il cognato che si era sempre occupato di tutto. Le indagini erano partite, e i carabinieri avevano scoperto che il cognato aveva esibito una falsa procura per riscuotere l’intera somma. Messo alle strette, l’uomo aveva però fatto scoppiare la ‘bomba’: a suo dire erano stati i due avvocati a far transitare il bonifico dell’assicurazione su un conto aperto per l’occasione, per poi girarglielo. Qualche giorno dopo erano andati tutti in banca, lui aveva prelevato 260mila euro in contanti e li aveva dati a loro, in nero, così come da accordi. Di qui anche l’accusa di evasione fiscale che aveva fatto scattare il sequestro penale, spazzato via dal decreto.

Resto del Carlino