NEL RISIKO dei cieli, potrebbe accadere anche questo. Che Rimini, dopo aver fatto per mesi (anni) la guerra ad Ancona, ora tenti di prendersi la gestione dello scalo marchigiano. Fantascienza? No, affatto. Lo stop di Enac alla Regione Marche, che aveva deciso di vendere la maggioranza dell’aeroporto di Ancona ai russi di Novaport senza passare da un bando pubblico (ma attraverso una semplice manifestazione d’interesse), potrebbe mettere in pista Airiminum. Sì perché ora la Regione potrebbe essere costretta a fare un bando per cedere lo scalo, e Airiminum è pronta a prendervi parte. L’aeroporto di Ancona è considerato di interesse strategico, non solo per il mercato russo ma per tutti i voli verso l’Europa oggi offerti dal ‘Raffaello Sanzio’. I vertici della società di gestione dell’aeroporto di Rimini hanno già iniziato a chiedere informazioni, e se (come al momento sembra probabile) la Regione Marche dovrà affidarsi a un bando pubblico per cedere la maggioranza dello scalo, Airiminum probabilmente parteciperà alla gara.
NEL FRATTEMPO Aerdorica, la società che gestisce l’aeroporto di Ancona, chiederà un’audizione al ministero alle Infrastrutture. «Stiamo studiando il documento arrivato dall’Enac – conferma l’avvocato della Regione e componente del cda di Aerdorica, Paolo Costanzi – per fare le nostre controdeduzioni. Chiederemo di essere ascoltati dal dirigente del ministero che segue la pratica. Il futuro? Studiamo la situazione per verificare tutti i dettagli e, allo stesso tempo, stringiamo la cinghia per mandare avanti lo scalo senza ulteriori problemi. Proprio oggi (ieri, ndr) ho sentito i manager di Novaport che erano in aeroporto, dove proseguono nel lavoro di verifica dei bilanci».
LA BOCCIATURA di Enac pesa come un macigno, ma l’ultima parola nella vicenda è affidata al ministero, e la Regione Marche spera ancora di evitare il bando. «Ma non so proprio come possano evitare una gara. Quello che sostiene Enac è chiarissimo, anche se quando io ho presentato la mia interrogazione al ministero non ero a conoscenza del parere negativo sull’operazione fatta da Ancona», osserva il parlamentare riminese del Pd Tiziano Arlotti. Che, nei giorni scorsi, aveva presentato un’interrogazione pesante al ministro Delrio lanciando forti dubbi sulla legittimità della cessione dello scalo marchigiano a Novaport. «Quell’interrogazione è stata fatta solo nell’interesse di Rimini – ribadisce Arlotti – e non contro Novaport. Il bando non poteva non essere fatto».
Resto del Carlino