LE PAROLE di Max Sirena, lo skipper riminese che dopo la conquista della Coppa America a bordo di ‘Oracle’ tornerà a gareggiare con ‘New Zealand’, sono state musica per le sue orecchie. «Rimini è la città che mi ha permesso di avvicinarmi al mare e alla vela – ha raccontato Sirena nella nostra intervista di domenica scorsa – Mi piacerebbe un giorno tornare e fare qualcosa per la vela nella mia città. A Rimini credo si possa fare sempre di più». E Adriano Aureli, storica velista riminese e grande appassionato di mare, nonché impreditore di lungo corso (è tra i soci di Scm), non vede l’ora.
Per avere Sirena tra i protagonisti del Club nautico di Rimini cosa sarebbe disposto a fare?
«Tutto. Max è un manager e un grande velista che ama Rimini e il Club nautico che gli hanno permesso di avvicinarsi al mare. La nostra speranza è che torni qui ad allevare i futuri campioni di questo bellissimo sport. Ma con lui, in realtà, abbiamo già un’iniziativa avviata».
Quale?
«Con Sirena, Marco Cornacchia, Stefano Roberti e il giovane campione di traversate atlantiche sui mini yacht Michele Zambelli stiamo preparando un progetto per riportare il Club nautico di Rimini agli antichi splendori. Vorremmo anche far rientrare i soci che si sono allontanati dal club per dare vita a regate e altre attività legate al mare. Dobbiamo provare ad attirare più giovani, coltivare i nostri talenti, dotarci di un istruttore federale».
L’attività della scuola di vela resta uno tra i compiti principali del Club. Ma secondo qualcuno si è un po’ persa negli anni.
«In realtà la scuola funziona bene, ma si può e si deve fare molto di più. Per quanto riguarda la preparazione fisica degli atleti, potremmo dotarci di una piccola palestra senza spendere cifre folli. In questo senso, sono contrario alla proposta di alcuni soci che vorrebbe realizzare una palestra da 150mila euro, che avrebbe tra l’altro costi di gestione troppo elevate. A Rimini di palestre ce ne sono già in abbondanza».
L’anno prossimo ci sarà l’elezione del nuovo direttivo del Club. Lei parla già da uno degli aspiranti successori di Pietro Palloni, l’attuale presidente…
«No, non mi interessa. Al Club occorre un presidente giovane con più energia e idee innovative. Ma prima delle elezioni va rivisto lo statuto, occorre una diversa attribuzione dei poteri fra assemblea, presidente e consiglio direttivo, limitando a soli due mandati consecutivi le cariche sociali elettive. Se non imboccheremo questa strada, temo che saranno più i soci a dimettersi di quelli pronti a rientrare».
Insomma, serve una svolta per il Club?
«Assolutamente. Se avessimo più spazi riservati a disposizione dei soci sono certo che il Club nautico sarebbe molto più frequentato rispetto a quanto avviene oggi».
Resto del Carlino