“Le responsabilità vanno evidenziate separando doverosamente quelle personali da quelle di una struttura che negli anni ha ben operato, garantendo al nostro sistema turistico un supporto”, in un Paese che “continua a non avere né l’Enit né coordinate e strumenti efficaci per la promo commercializzazione dell’Italia nel mondo”. Così gli otto sindaci più importanti della Romagna (compresi Gnassi di Rimini, De Pascale di Ravenna, Lucchi e Drei di Forlì e Cesena, con Tosi di Riccione) commentano la vicenda, definendola “grave”, dei rimborsi per pranzi offerti dall’Apt Emilia-Romagna, per cui si è dimesso il capo dell’ufficio stampa. In una nota – firmata anche da Gozzoli di Cesenatico, Coffari di Cervia e Ceccarelli di Bellaria – gli otto sindaci plaudono all’assessore regionale al turismo, Andrea Corsini, che ha chiesto “chiarezza” e “trasparenza” all’Apt, salvaguardando però il lavoro che ha garantito al sistema turistico “un supporto d’immagine fatto di professionalità e capacità evidenti, colmando anche le lacune di un sistema Italia che sulla promozione turistica è molti passi indietro rispetto alla concorrenza internazionale”. Per questo, in mezzo alle polemiche, proseguono i sindaci, “non può essere sottaciuto il merito di chi – a partire dalla stessa Regione, dall’Apt, dal sistema associativo e d’impresa costiero – negli ultimi due anni, dopo una sin troppo lunga stagnazione, ha ben lavorato per concretizzare una chiara crescita in presenze turistiche, i cui effetti positivi paiono oggi evidenti lungo la costa così come nelle nostre città d’arte e nell’entroterra collinare”, ottenendo “risultati che in Italia pochi o nessuno raggiungono”.
ANSA