NEL 2007 Russell Coutts ha scelto il riminese Max Sirena come uomo chiave per il Team Bmw Oracle Racing, col quale il 14 febbraio 2010 ha conquistato la 33a Coppa America, come responsabile della vela alare.
Max diventa il loro ‘nemico’ numero uno, alla guida degli odiati kiwi, Team New Zealand, i ‘brasiliani della vela’.
«Si – risponde lo skipper partito dai Laser al Vela Club Marano – l’avventura di Oracle è stata comunque importante per me, ho imparato molto da Coutts e da quella sfida. Oggi sono con i kiwi con un unico obiettivo».
Come ha vissuto la rinuncia di Luna Rossa a partecipare alla Coppa?
«È stata per me il peggior momento professionale della mia vita, ci avevo dedicato anima e corpo un processo lungo 4 anni per costruire un team vincente di quasi 100 persone, sapevamo bene dove eravamo e le nostre potenzialità. Ci penso ogni giorno e credo che non passerà mai, è stata la conseguenza di una coalizione contro Luna Rossa, io ho appoggiato in pieno le scelte di Luna Rossa e lo rifarei ancora».
Ha pensato di mollare tutto?
«Dopo la chiusura del team ho deciso di staccare di prendermi una pausa, ho avuto la fortuna di starmene in vacanza con la mia famiglia navigando nei nostri mari, ho pensato più volte di chiudere una parentesi e aprirne una nuova».
Ha ricevuto proposte?
«Fortunatamente avevo ricevuto molte offerte, la maggior parte nel mio settore ma alcune al di fuori della nautica ma sempre in ambito tecnico sportivo, e onestamente stavo optando per quest’ultima, ma poi dopo mesi di ripensamenti e di telefonate con Grant Dalton, ho preso seriamente in considerazione la possibilità di rientrare dalla porta principale nell’unico team che rispetto oltre Luna Rossa».
E poi?
«Ne ho parlato molto con Patrizio Bertelli (patron di Luna Rossa, ndr) e insieme siamo arrivati alla conclusione che questa alla fine era la soluzione migliore per me e la mia carriera».
L’avventura di Luna Rossa è conclusa per sempre?
«In questo momento non saprei dipenderà molto da cosa accadrà e da chi vincerà, non è morta comunque».
Quando è stato contattato dal Team New Zealand?
«Il contatto c’è stato dopo circa un mese dal ritiro di Luna Rossa, sono stati molto rispettosi nei miei confronti hanno saputo aspettare».
Quale sarà il suo ruolo?
«Farò parte dell’Executive Committee ma sarò principalmente coinvolto negli aspetti tecnico sportivi e gestione generale del Team, è la prima volta che un non kiwi entra ai vertici di Team New Zealand e questo è per me una grande soddisfazione personale».
E’ già stato in Nuova Zelanda dopo l’ingaggio? Quando si trasferirà là in pianta più stabile?
«Tornerò a fine novembre per 3 settimane nella parte iniziale farò avanti e in dietro tra Italia e Nuova Zelanda per trasferirmi in pianta stabile a fine luglio».
Lei, sua moglie e suo figlio Lorenzo dovrete rifare le valige un’altra volta…
«Io e la mia famiglia abbiamo sempre le valige mezze piene, mia moglie ormai sa benissimo qual è la mia vita e professione, e non smetterò mai di ringraziarla: senza di lei tutto questo non sarebbe possibile, i miei figli sono fortunati vivono emozioni ed esperienze che non si possono comprare o leggere sui libri e finché la scuola lo permetterà andremo avanti così».
Quando torna a Rimini va in barca? Come passa il tempo libero?
«Purtroppo mi capita di rado venire a Rimini, è sempre nel mio cuore, ho 3 – 5 amici del cuore con cui sono sempre in contatto, Rimini è la città che mi ha permesso di avvicinarmi al mare e alla vela, quindi tutto in qualche modo è nato li. Certo mi piacerebbe un giorno poter fare qualcosa per la vela. A Rimini, credo si possa fare sempre di più, il mare è una scuola e una disciplina che potrebbe aiutare moto i bambini e i giovani in generale».
Resto del Carlino