«Vuoi divertirti?». Il bimbo con il grembiulino azzurro ancora addosso guarda il papà. «Cosa vuole quella signorina da te?». E come fai a spiegarlo, a tuo figlio di sette anni, che quella ragazza in minigonna che saluta provocante fuori dalla scuola fa la prostituta…? No, non puoi. Ma «non si può nemmeno restare con le mani in mano. Se non facciamo qualcosa, saremo invasi come e più dell’anno scorso», tuona Mirco Muratori da Miramare, l’ultima frontiera riminese occupata dalle lucciole.
Che da qualche tempo hanno cominciato a battere in pieno giorno (fin dalle 9 del mattino) nella frazione di Rimini al confine con Riccione, a due passi dalla scuola elementare. I genitori hanno detto basta, e ieri mattina insieme all’associazione ‘Miramare da amare’ sono scesi in strada.
Per protestare, e soprattutto per tenere lontane le lucciole almeno per qualche ora. Evitando così ai figli di vederle, come accade oramai puntualmente quando escono da scuola. Quasi una quarantina i riminesi che ieri (a mezzogiorno e mezza) hanno sfilato lungo i viali occupati dalle prostitute, tra cui il candidato sindaco della Lega Nord Marzio Pecci. Al loro arrivo le ‘signorine a luci rosse’ se ne erano già andate: quando hanno visto il via vai di polizia e carabinieri, arrivati per scortare i manifestanti, hanno pensato bene di lasciare l’abituale posto di lavoro. «Ma tanto tornano, tornano… Di giorno sono sempre 4 o 5, tutte giovanissime dell’Est Europa», attacca Muratori di ‘Miramare da amare’.
Lontani anni luce i tempi in cui era il compianto don Oreste Benzi, con i volontari della sua comunità Papa Giovanni XXIII, ad andare in strada di sera per incontrare le prostitute e liberarle dai loro padroni. Da anni le lucciole sono tornate a invadere i viali di Rimini, non solo a Miramare. Ci sono quelle che battono lungo la statale 16 (anche di fronte al parco di Italia in miniatura). Quelle che si appostano ogni sera di fronte alla chiesa di San Nicolò, nel cuore di Borgo Marina, o vicino alla stazione. Decine e decine di ragazze, dalle bulgare alle romene, dalle cinesi alle nigeriane, che ogni sera (e alcune anche di giorno) tornano sulle strade di Rimini per fare il mestiere più antico del mondo.
A nulla sono valse le tante iniziative organizzate lo scorso anno dagli stessi residenti di Miramare e Rivazzurra, per tenere le lucciole lontane dai marciapiedi: dalle gare di briscola alle passeggiate. Così come è servita a poco l’ordinanza del sindaco di Rimini Andrea Gnassi, per punire sia le prostitute che i loro clienti, anche quelli sorpresi a fare manovre azzardate in auto per abbordare le ragazze. (…)
Il Resto del Carlino