Rimini. Rosa o Rossi, tutto fa brodo

Notte rosaTuristicamente parlando è una benedizione questo MotoGp di settembre a Misano. Tralasciando altri aspetti, esempio che stride con la vocazione “green” della cittadina dell’Agina, o quelli legati alle effettive presenze, o all’inquinamento atmosferico e acustico, ma come spot per la Riviera e San Marino queste manifestazione sono fra le poche ad avere carattere globale. Dove il nome Rimini, Misano, Riviera, San Marino riecheggia per il globo come mai o quasi, come farebbe una Notte degli Oscar, un summit mondiale, una olimpiade. Penso che questa tappa del MotoGp sia convolata a nozze con la sua metà elettiva, esempio la Formula 1 a Imola era mio parere poco sensata anche se legittimamente cercano ora di riportarcela. Ma questa è terra di svago, divertimento per antonomasia in Italia, quindi come il cacio sui maccheroni. Tante moto straniere, poi chissà tornano in vacanza, il nome circola nei cinque continenti, un mega spot mondiale, altro che Notte Rosa.
M.A.
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Sono anni che ci chiediamo quanto vale il MotoGp di Misano. Quest’anno Vale tanto, perché a tirare è il solito Rossi, il cui indotto andrebbe quotato in Borsa. I suoi successi sono il carburante dell’evento, che senza il suo traino scivolerebbe via, come è accaduto in edizioni dove il pilota di Tavullia arrancava. Il fatto di essere Rossi-dipendenti può far piacere ai patrocinatori del MotoGp misanese, ma ipoteca seriamente i futuri rendimenti della competizione, data l’età del campione di casa. Uno ‘spottone’, su questo non ci sono dubbi, per di più planetario, che non può essere paragonato a manifestazioni come la Notte rosa che, a dispetto anche della qualità, è ancora in grado di superare i confini del ‘giardinetto’ di casa. Ma nessuno si chiede mai se Rimini e la Riviera abbiano davvero bisogno di pubblicità. Ho la presunzione di pensare che tutti ci conoscano ma è l’idea che si sono fatti che va cambiata. Siamo vittima di stereotipi e di un’immagine obsoleta, su cui ci siano adagiati convinti di essere ancora i migliori a fare turismo. Una balla, questa sì, planetaria.

Fonte: RESTO DEL CARLINO