Rimini. Per salvare le banche ‘malate’ stangata da 7 milioni sulle riminesi

banca marcheIL CONTO di Bankitalia è arrivato alla maggior parte degli istituti l’altra sera. Ed è di quelli salati. Per salvare le banche malate, quelle commissariate per i conti in rosso, come Banca Marche, Popolare dell’Etruria, e le Casse di risparmio di Chieti e di Ferrara, tutte le altre dovranno versare al nuovo fondo istituito da palazzo Koch una cifra che, in alcuni casi, rischia di lasciare un segno meno nei rispettivi bilanci del 2015. Ed è una somma che peserà non poco anche sulle tasche delle nostre banche riminesi. Chiedere per credere alla Popolare Valconca, che proprio ieri ha presentato il nuovo libro-strenna per Natale. «Il regalo ce l’hanno fatto quelli della Bankitalia, chiedendoci praticatamente oltre un milione e 100mila euro, da pagare entro il 7 dicembre», allargano le braccia il presidente dell’istituto, Massimo Lazzarini, e i dirigenti della Valconca. Il conto per la Valconca è di 274.687 euro «a titolo di contributo per il 2015 al fondo, e di altri 830mila euro come contributo straordinario».
E’ PIÙ O MENO la stessa somma che è stata chiesta da Bankitalia anche alla nuova Rimini Banca, nata dalla fusione di Valmarecchia e Banca di Rimini. Per il nuovo istituto di credito si parte così subito con una spesa di 1 milione e 100mila euro, da destinare al salvataggio delle altre banche. Spenderà invece quasi 4 volte tanto la Carim, che per le sue dimensioni e il volume dei suoi depositi sarà chiamata a versare entro il 7 dicembre la bellezza di quasi 4 milioni. Nel dettaglio: il contributo ordinario dovuto dalla Cassa di risparmio per il fondo salva-banche è di 968.972 euro per il 2015, a cui si aggiunge poi anche il contributo straordinario pari a 2 milioni e 906.916 (si calcola il triplo dell’importo annuale), questi ultimi destinati a risolvere la crisi di Banca delle Marche, Etruria e Cassa di Risparmio di Chieti e Ferrara.
IMPORTANTE anche il contributo chiesto alla Banca Malatestiana di Rimini: oltre un milione tra lo straordinario (758mila euro) e l’ordinario (oltre 250mila euro). «E’ una spesa significativa per le banche come la nostra – osserva il direttore della Malatestiana, Paolo Lisi – Ma quello che lascia perplessi, e che non tutti forse sanno, è che le banche di credito cooperativo quest’anno hanno già pagato un altro contributo (nel nostro caso di oltre 100mila euro) per il salvataggio di un altro istituto del circuito delle Bcc (la Romagna cooperativa), e forse dovremo versare soldi per un’altra banca veneta. In più dobbiamo saldare entro il 7 dicembre il contributo per le altre banche. In pratica, le piccole banche quest’anno pagheranno due volte, per le piccole e anche per le grandi. Mentre le grandi non danno un euro per le piccole…».

Resto del Carlino