Rimini. San Giuliano di Rimini ostaggio di topi e pantegane. Abitanti esasperati, avvistamenti a raffica

topoTorna presente a San Giuliano di Rimini la questione dell’igiene urbano alla luce di nuovi avvistamenti di topi a spasso sopratutto in via Marecchia vicino il canale, sui tetti delle case e sulle banchine. Le testimonianze di avvistamenti arrivano da diverse persone. I residenti insorgono: Anthea deve fare di più. Di seguito il comunicato giunto in redazione dagli abitanti di San Giuliano.

La presenza sempre più crescente di topi costituisce un potenziale grave rischio per la salute pubblica (non sono meno di trenta le malattie trasmissibili all’uomo da parte dell’inquietante roditore). Gli abitanti e le abitanti del Borgo San Giuliano si sono stancati delle numerose segnalazioni telefoniche singolarmente effettuate ad Anthea.

In particolare abbiamo evidenziato, ormai da lungo tempo e più volte, la grave situazione di degrado di Via Marecchia e del prospiciente canale, dove lungo la strada, sui tetti delle case e sulle banchine del secondo scorazzano allegramente, giorno e notte, colonie di ratti.  Anthea continua a risponderci che è economicamente svantaggioso e inefficace l’opera di derattizzazione lungo il canale tra il Ponte di Tiberio e il Ponte dei Mille perché le trappole posate vengono portate via dal periodico sollevamento del livello dell’acqua sulle note banchine senza collaudo. Stiamo parlando delle medesime banchine, spesso subacquee, che nella prospettata opera di riqualificazione diventeranno l’appoggio di un nuovo modello di pontili e piste galleggianti, dopo le tante che ci sono state ammanite: quelle ciclo-guadabili.

Nelle priorità degli impegni e lavori di opinabile qualità ma di pretese estetiche e talora financo soi-disant ecologiche e degli eventi incardinati nel ricorrente tema etilico, osserviamo con sconforto che nessuna azione è stata adottata per ripristinare una decenza urbana e una situazione igienica degna.

Ci attendevamo, in occasione della imminente edizione di “P.assaggi di vino”, se non un’offensiva massiccia, almeno un qualche rattoppo, cosi come avviene nella settimana precedente della “Festa del Borgo” sull’acciottolato disconnesso delle stradine del Borgo San Giuliano. La speranza di vedere almeno qualche cassetta con esca ratticida è, invece, andata del tutto delusa.

Ci rivolgiamo perciò pubblicamente ai responsabili sanitari e anche alla Prefetto per il perdurare della criticità segnalata e del grave pericolo igienico sanitario in aree pubbliche troppo spesso improvvidamente destinate alla degustazione di bevande e alimenti, come accadrà in questi giorni nell’asta fluviale tra il Ponte di Tiberio e il Ponte dei Mille, a nostro parere una delle più a rischio.

Un’altro motivo di rammarico è una domanda che resta priva di risposta: il perché gli eventi, principamente quelli etilici, vengano organizzati solo da noi. Perché si continua negare un calice di vino ai Padulli o a Miramare o a Viserbella?

Altarimini.it