Rimini. Scatta lo stop per 40mila auto e furgoni. In rivolta artigiani e commercianti

camion-senza-conducente-trasporto-nord-AmericaLASCIATE ogni speranza, voi che guidate veicoli vicini ai 10 anni di età (in media). Da lunedì prossimo scatta il pesante giro di vite imposto dalla Regione ai comuni sopra i 50mila abitanti: fermi ai box in ore diurne da lunedì a venerdì (e ogni prima domenica del mese) i diesel Euro 0, 1, 2, 3; i benzina Euro 0 e 1, le moto e i ciclomotori Euro 0. Un ‘massacro’. Contro il quale insorgono le associazioni di categoria di commercianti, esercenti, artigiani. In pratica, calcola lo stesso assessore regionale all’Ambiente Paola Gazzolo, un veicolo su quattro resta bloccato. «Le nuove misure – attacca la Gazzolo nel presentare le limitazioni alla circolazione, che a Rimini (non a Riccione, coinvolta dall’ottobre 2016) scatteranno lunedì per terminare a fine marzo – sono state pensate per tutelare l’ambiente e la salute: sarà interessato circa il 23% dei veicoli, quelli che inquinano di più». Considerando che il parco auto, a livello provinciale viaggia intorno a quota 200.000 (circa 85.000 delle quali nel Comune di Rimini); quello dei motocicli 61mila unità (30mila a Rimini) e 25mila tra ‘autocarri, motocarri, trasporto merci (10mila a Rimini, dati Aci) il conto è presto fatto: oltre 40mila mezzi bloccati. Cancellati invece i ‘Giovedì senz’auto’, esteso a tutta la settimana. E gli stop inizialmente annunciati per tutte le domeniche del periodo natalizio. Confcommercio e Confesercenti Emilia Romagna tuonano: «forte preoccupazione per le imprese del terziario». Parlano di «perplessità» perché «tali provvedimenti sono inefficaci nel contrasto all’inquinamento atmosferico nelle nostre città e al contempo rischiano di pesare negativamente sull’economia delle attività commerciali presenti, in particolar modo, nei centri storici». Plaudono il rinvio di un anno del blocco dei diesel commerciali leggeri euro 3. Stimano un «blocco di quasi un milione di veicoli nella regione». Stesso disco sul fronte locale: «Si allontanano i clienti dal nostro centro storico, già in difficoltà, che soffrirà molto, perché punto di riferimento anche per residenti di altre località – attacca Mirco Pari, Confesercenti –: favorendo nomadismo verso altri comuni senza divieti e centri commerciali. Tra l’altro per misure del tutto inutili». «Si colpiscono le attività del centro di Rimini ‘dirottando’ clienti verso altri comuni e centri a monte della Statale 16, invitiamo la Regione a rimodulare il provvedimento che allontana un veicolo su quattro per tutta la settimana: non tutti possono comprare auto nuove», fa eco Gianni Indino, Confcommercio. «Un’altra botta per gli artigiani, i fornitori, le attività economiche legate alle imprese – chiosa Mauro Gardenghi, Confartigianato –. In un momento difficile, il blocco non è una bella idea».

Resto del Carlino