Rimini.SCIOPERO LAVORATORI FIERA: ADESIONE AL 75% PER I SINDACATI AL 47 PER L’AZIENDA

rimini-fiera-foto-grande-altariminiE’ giallo sull’adesione allo sciopero di mezza giornata da parte dei lavoratori della Fiera di Rimini proprio alla vigilia di Rimini Wellness e del congresso Anmco nella sede del palazzo dei congressi: i sindacati Cgil e Cisl parlano del 75%, l’azienda di un più modesto 47,3% (con “tutte le attività di allestimento, promozione e preparazione in programma nella vigilia di RiminiWellness si sono svolte regolarmente e nella piena attenzione ai Clienti”).

Resta teso il clima con i sindacati.
A Filcams Cgil e Fisascat Cisl non vanno giù però le dichiarazioni affidate dalla Fiera ad una nota stampa nella quale si parla di privilegio in riferimento al trattamento economico dei lavoratori e di “privilegio di pochi” l’orario di lavoro a 36 ore settimanali. Orario che, precisano i sindacati, riguarda 100 dipendenti su 150. Inoltre le parti sociali dicono di aver presentato varie proposte mirate all’armonizzazione di trattamento chiesta proprio dalla Fiera. Proposte che sono state però rifiutate.

La nota stampa di Filcams Cgil e Fisascat Cisl

Lo sciopero dei lavoratori di Rimini Fiera tenuto nella giornata di oggi 01/06/2016, ha visto una adesione oltre al 75%…pertanto esprimiamo grande soddisfazione !
Ricordiamo peraltro che tale giornata di protesta è stata effettuata alla vigilia di due importanti iniziative come Rimini Wellness nella sede centrale e il congresso Anmco nella sede del palazzo dei congressi.
I lavoratori con grande “ fierezza “ e responsabilità attraverso la loro importante partecipazione di oggi, hanno dimostrato di sostenere che il percorso di armonizzazione delle condizioni di lavoro come dalle OO.SS. proposto nella piattaforma rivendicativa, è fondamentale e non rinviabile, in quanto volto a ricercare un vero principio di parità di trattamento che contrasti elementi di dumping contrattuali tra lavoratori.
In merito a quanto dichiarato dall’azienda nella nota inviata alla stampa precisiamo quanto segue:

definire “ privilegio” l’attuale trattamento economico dei lavoratori di Rimini Fiera, significa non riconoscerne l’alta professionalità messa a disposizione dell’azienda ogni giorno e da tanti anni; significa dimenticare la storia della contrattazione ( sino ad oggi condivisa reciprocamente ), a partire proprio dal precedente rinnovo contrattuale che ha visto segnare la fine di alcuni trattamenti economici di miglior favore alla luce di uno scenario economico aziendale di difficoltà.
Definire “ privilegio di pochi “ un orario di lavoro a 36 ore settimanali, quando questo è applicato a 100 lavoratori su 150…se è vero che la matematica non è una opinione…è francamente incomprensibile…tenuto altresì in considerazione che il tema dell’orario di lavoro è sempre strato posto dall’azienda in termini meramente di risparmio economico e non, come a nostro avviso si dovrebbe, in termini di efficienza dell’organizzazione del lavoro !
Dichiarare che le OO.SS. e i lavoratori non hanno fatto proposte…non corrisponde al vero ! Durante le trattative le OO.SS. hanno dato disponibilità a rivedere alcuni istituti tra i quali il lavoro straordinario, e nell’ultimo incontro anche sul tema così caro a Fiera, quello dell’orario di lavoro, abbiamo fatto una proposta che va nella direzione di una vera operazione di armonizzazione e di inclusione….ma è stata l’azienda a rifiutarla !
Prendiamo atto della disponibilità comunicata da Rimini Fiera di proseguire nelle trattative, disponibilità che per prime le OO.SS. avevano già manifestato all’azienda a seguito dell’assemblea del 16 maggio, confermando di voler proseguire il confronto in presenza di un cambiamento dell’atteggiamento aziendale; nella comunicazione inviataci alle 13.00 di ieri, Fiera ribadisce però di non voler rinunciare alle richieste già formulate.
Alla luce del risultato di oggi, ci auguriamo che l’azienda modifichi il suo approccio alla trattativa che fino ad ora è stato improntato a un mero taglio del costo del lavoro in una logica di “ armonizzazione ( secondo il concetto aziendale ) “ al massimo ribasso delle condizioni di lavoro….e francamente, per quanto ci riguarda, non è ACCETTABILE !

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