Rimini.Scovati 138 ‘furbetti’ nelle case popolari di Rimini

case popolariCALANO i ‘furbetti’ delle case popolari, ma restano sempre tanti. Troppi. Quest’anno Acer ne ha scovati ben 138 (contro i 164 del 2014) e ben 91 di questi sono recidivi: ci avevano provato già altre volte. «Ma il calo di dichiarazioni mendaci – osserva il presidente di Acer Rimini Cesare Mangianti nel tracciare il bilancio 2015 – dimostra che i controlli fatti dal nostro ente ci sono e funzionano anche bene». I controlli hanno permesso di inviduare un’evasione di 461.918 euro sulle dichiarazioni Ise (l’indicatore della situazione economica). Nel 2015 sono stati eseguiti inoltre 7 sfratti dalle case popolari per morosità, «ma soltanto dopo aver proposto strade alternative e piani di rientro favorevoli agli assegnatari degli alloggi, arrivando a offrire una dilazione in 36 rate mensili». Oltre ai 7 già eseguiti, però, pendono altre 250 pratiche di sfratto. Tra questi, figurano 11 casi nei quali le famiglie assegnatarie delle case popolari sono risultate avere redditi troppo alti per conitnuare a restare negli alloggi: dovranno lasciare la casa a chi ha più bisogno di loro. E i casi saranno sempre di più, visto che «la Regione, anche su indicazioni dell’Acer e del Comune di Rimini, ha intenzione di abbassare nel 2016 il limite di reddito Ise per il mantenimento della casa popolare».
PER QUANTO riguarda l’anno che verrà, l’Acer si troverà a gestire nella provincia di Rimini 2.683 alloggi, di cui 2.514 di proprietà. A questi si aggiungono 113 case che l’Acer gestisce per l’emergenza abitativa, per conto dei vari comuni del Riminese. E’ prevista inoltre nel corso del 2016 la consegna di ulteriori 58 alloggi a Rimini, nella zona di Tombanuova, e altri 4 a Montefiore. Non bastano: a oggi ci sono 2.300 famiglie in lista d’attesa per un alloggio. «E’ un’emergenza che cresce, per questo continuiamo a comprare case». Comprese quelle messe all’asta dal Tribunale (3 quelle acquistate nel 2015). «Anche i Comuni – suggerisce il presidente di Acer – potrebbero acquistare gli immobili messi in vendita da altri enti dello Stato. Non sono accettabili situazioni come quelle di San Leo, dove abbiamo 4 appartamenti di Anas non utilizzati da anni». Per ristrutturare gli immobili in disuso, è però fondamentale «non abbassare troppi i canoni di locazione, che coprono le spese dei lavori. In alcuni casi ci sono alloggi a 62 euro mensili…». Poi c’è il problema delle occupazioni, che si verificano «quando un alloggio resta in disuso per troppo tempo. Quest’anno abbiamo subito solo un’occupazione di una casa popolare. Situazioni che vanno evitate, magari accelerando le procedure di sgombero».

Resto del Carlino