Menù religiosi e lo spettro del ritorno del panino in mensa. Il nuovo anno scolastico parte con certezze e incognite. Tra le prime vi è l’aumento costante del numero di famiglie che chiedono un menù diverso al servizio di refezione gestito dal Comune, ma che coinvolge anche le scuole statali.
Quando si parla di menù religiosi, ci si riferisce a famiglie musulmane che chiedono per il figlio a scuola, una dieta diversa, che escluda quelle carni che il credo non contempla. I numeri, in valori assoluti, restano in percentuali basse, ma il trend è in costante crescita, spiegano dagli uffici del settore scuola comunale. Tanto è vero che nelle strutture statali sono già diventate 25 le famiglie che chiedono menù differenziati. Un numero che ha superato quello dei bambini con particolari problemi allergici ai quali vengono tolti determinati alimenti dalla dieta scolastica. Le cosiddette diete speciali sono 22. Infine vanno tenute in conto 7 bambini per i quali il servizio mensa cucina cibi per celiaci.
I vegetariani sono una piccolissima parte. Appena due famiglie hanno chiesto che per i propri figli non venga servita carne. Due soli bambini su 1157, il totale di bimbi e alunni che trovano posto nelle due materne statali, Savioli e Bertazzoni, e nelle scuole elementari del territorio comunale. I menù differenziati finiscono qui. Ciò significa che nelle scuole statali non ci sono menù vegani, nonostante il boom di attività, ristoranti e prodotti per una crescente clientela adulta che cerca altrove ciò che la maggior parte trova in un piatto di carne e in altri cibi derivanti da animali.
Nelle scuole comunali, nidi e materne, di menù vegani ce n’è solo uno. Mentre i menù vegetariani sono 3. Nelle strutture comunali i bambini e di conseguenza le famiglie interessate dal servizio mensa sono 698. I menù etnici, riconducibili a nuclei famigliari musulmani, sono 6. I menù per bimbi allergici ad alcuni alimenti sono 14. Qui finiscono i menù speciali e comincia il vero punto interrogativo di questo anno scolastico: il ritorno del panino a scuola. «Attendiamo delle linee chiare su come dobbiamo comportarci con le famiglie che sono interessate a dare il panino al figlio, rinunciando di conseguenza al menù in mensa» premette l’assessore alla scuola Laura Galli. Il tribunale di Torino ha dato ragione ai genitori che vogliono mandare a scuola il figlio con un semplice panino, e dato torto al Miur, il ministero, che si opponeva. In Regione, a Bologna, è atteso un incontro dal quale le amministrazioni pubbliche attendono risposte su come dovranno comportarsi. Panino o non panino?
