Si è spento all’età di 77 anni l’artista riminese Giò Urbinati, uno tra i più sensibili e noti ceramisti italiani con al suo attivo trent’anni di attività e di riconoscimenti.
“Forse in pochi, in Italia, dal dopoguerra, hanno saputo interpretare il rapporto tra uomo e natura nella mediazione artistica come Giò Urbinati – scrive di lui il sindaco di Rimini Jamil Sadegholvaad –. Le sue ceramiche, la terra che con le mani diventa forma e utensile in armonia con il contesto, sono state e sono da molti decenni a questa parte i singolari incontri poetici nei luoghi di Rimini, della Valmarecchia, di San Marino, degli altri paesi della Romagna. Opere contemporanee e allo stesso tempo antiche, capaci di aprire la porta a quel mondo interiore, sempre compresso dalle convenzioni sociali. Giò Urbinati mancherà all’arte italiana e mancherà soprattutto a chi ne ha conosciuto l’intelligenza, la simpatia, l’acutezza del ragionamento“.
Gio Urbinati (Rimini 1946) – si legge nella sua biografia – si è affermato come uno dei più sensibili e noti ceramisti della regione. Esordisce nell’atelier riminese di Carla Birolli negli anni ’60, nel 1967 è titolare di un laboratorio in viale Matteotti; nel 1988 inizia un ventennale rapporto di collaborazione con Tonino Guerra realizzando importanti opere come La cattedrale dove va a dormire il mare, il Giardino pietrificato, L’arco delle favole e l’Orto dei frutti dimenticati a Pennabilli. Molteplici le sue opere pubbliche diffuse sul territorio romagnolo (S.Marino, Rimini, Valmarecchia). Numerosi e di talento gli allievi che si sono avvicendati nella sua bottega e che hanno imparato il mestiere sotto la sua guida, Paolo Giannini, Veronica Zavoli, Cecilia Coppola, Cristina Babboni, Marco Vannini, solo per citarne alcuni. All’attivo decine di mostre personali e partecipazioni a collettive e a concorsi nazionali di ceramica; nutrita e importante la sua bibliografia critica, da Tonino Guerra, a Simonetta Nicolini, Virginia Cardi, Rita Giannini, Monica Urbani , Ennio Grassi, Giorgio Conti, Sabrina Foschini, Alessandro Giovanardi, Annamaria Bernucci.