Rimini. Si facevano pagare in oro per smistare i Siriani in Europa

IMMIGRATIE’ STATO notificato in questi giorni l’avviso conclusione delle indagini preliminari agli otto componenti della cosiddetta banda degli «scafisti di terra», operazione che era stata condatta dalla polizia di Frontiera di Rimini, coordinata dal sostituto procuratore, Davide Ercolani, indagine che aveva portato all’arresto di sei persone, accusate di aver organizzato la tratta dei profughi siriane dalle coste italiane alla volta dei paesi del nord Europa. I profughi erano costretti a pagare i «viaggi della speranza» con i loro oggetti in oro. Il capo della banda era stato identificato in un arabo, ma diventato cittadino italiano e residente a Roma. Nei guai era finito anche un siriano che a Rimini gestiva un hotel dove venivano convogliati molti suoi connazionali, in attesa di essere smistati al nord Europa.

Resto del Carlino