Rimini. Si restringe il cerchio dei violentatori. La donna: ”mi sono vista morta in un fosso”

carabinieri-esegue-controlli-con-la-centrale-operativa-1CARABINIERI SAREBBERO SULLE TRACCE DEI PRESUNTI AUTORI
I tre presunti violentatori potrebbero avere ormai le ore contate. I carabinieri avrebbero infatti già individuato la zona dove si trova la casa in cui la donna è stata portata. Era in Valmarecchia e i tre erano quasi certamente tutti italiani.
«Mi sono vista morta e buttata in un fosso». Così ha raccontato tra le lacrime la 40enne che ha denunciato una notte di terrore, vissuta dopo avere incontrato un uomo in un locale di Rimini. Su quello che è avvenuto sabato scorso emergono ora nuovi particolari. Sicuramente, una volta partita in macchina con il nuovo amico, ha raccontato la vittima ai carabinieri, ha percorso parecchi chilometri in macchina. Quando sono arrivati, ad aprirle la porta è stato un altro giovane che lei presume essere stato il padrone di casa. Una sorpresa per lei che pensava di passare la serata sola con l’altro ma, ha detto, quando si è girata per chiedergli spiegazioni, questo le ha dato un violento pugno in testa, spingendola dentro. Solo in quel momento ha capito di essere caduta in una trappola, e poco dopo ai due si è aggiunto un terzo uomo. L’hanno violentata tutti e tre, ha raccontato tra e lacrime, e lei era talmente terrorizzata all’idea che poteva non uscirne viva che ha smesso di reagire. Pare che il gruppo avesse bevuto molto, e a un certo punto hanno allentato la sorveglianza, convinti che la donna non avrebbe preso iniziative. Ma lei non aspettava altro che un loro momento di distrazione: ha infilato la porta ed è corsa fuori. E’ arrivata in strada ma anche se aveva con sè il cellulare, non aveva idea di dove fosse, se avesse chiamato aiuto non avrebbe potuto dare indicazioni su dove si trovava. A corso nel buio, fino a quando non ha visto arrivare un’ auto e l’ha fermata. Vedendola in quello stato, l’automobilista l’ha fatta subito salire e la donna gli ha raccontato quello che le era appena accaduto. L’uomo ha chiamato subito i carabinieri e ha atteso che arrivassero.
Ai militari, la vittima ha raccontato ogni dettaglio, dando una descrizione molto precisa dei suoi aggressori. Giovani, poco più che trentenni, e quasi certamente tutti italiani. Grazie alle indicazioni fornite, i carabinieri pensano di avere ormai individuato l’area dove sorge la casa teatro dello stupro di gruppo. E si troverebbe, pare ormai certo, in un punto dell’alta Valmarecchia, dove potrebbero risiedere anche le persone che stanno

cercando di individuare. Le indagini sono ora molto serrate e gli investigatori mantengono il più stretto riserbo, in attesa di ricostruire con esattezza ogni tessera del puzzle. Gli autori della brutale aggressione ai danni della 40enne potrebbero quindi avere presto un nome e un volto. Il Resto del Carlino