Rimini.si rifiuta di pagargli da bere, armato di coltello lo infilza nell’occhio. Condannato a 5 anni

accoltellamentoUno sgarbo gli era costato una vera e propria rappresaglia a calci e pugni, nella concitazione inoltre era spuntato fuori un coltello, la cui lama aveva perforato l’occhio destro del malcapitato. A poco più di un anno dai fatti, avvenuti il 30 aprile 2015 in piazza  Ferrari a Rimini, è arrivata condanna a 5 anni di reclusione per A.R., 30enne magrebino, a processo per il reato di lesioni  personali in concorso.Vittima della sua furia, dopo il rifiuto alla richiesta di pagargli una birra, un connazionale 32enne, imbianchino. Nei suoi confronti il  giudice ha disposto risarcimento quantificato in 150.000 euro, infine l’imputato dovrà pagare le spese legali, per una somma vicina  ai 4000 euro. Il pm aveva chiesto condanna a 6 anni di carcere in presenza delle aggravanti: i futili motivi, sfregio permanente (il 32enne ha perso per sempre la funzionalità dell’occhio destro), ma anche la malattia (40 giorni di prognosi per l’accoltellato). Sarà invece celebrato in autunno il processo nei confronti del secondo aggressore, il magrebino O.E.A., già in carcere per rapina e riconosciuto dalla vittima per la sua lieve invalidità alla gamba destra.

In udienza, A.R. ha negato le proprie responsabilità, additando come colpevole O.E.A.: un calcio indirizzato a quest’ultimo, sferrato dall’imbianchino nella concitazione, avrebbe colpito e ferito l’imputato, costretto a ricorrere alle cure del pronto soccorso. Proprio in ospedale si erano rincontrati A.R. e l’imbianchino, entrambi in forte stato di agitazione e separati dai Carabinieri. Una ricostruzione della lite che però non ha convinto il giudice, come si evince dalla condanna a 5 anni.

Nel “rimbalzo” delle responsabilità, O.E.A ha riferito di essersi trovato il 30 aprile in Piazza Ferrari con altri dieci connazionali e di aver assistito a una lite tra A.R. e la parte lesa, durata circa due ore.

Soddisfatto alla pronuncia della sentenza l’Avvocato Nicolas Cicchini, che assisteva la parte civile, anche se  con il rammarico “per le sorti del mio cliente, che difficilmente verrà risarcito, dopo aver perso l’uso dell’occhio destro e il lavoro come imbianchino”.

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