MILLE espositori in arrivo da cinque continenti, 350 colossi mondiali dell’ortofrutta, sei padiglioni per 33mila metri quadrati, 53 eventi tra meeting e workshop e gli chef stellati del Gambero Rosso ai fornelli in diretta tv. A sei giorni dal taglio del nastro inaugurale – affidato al ministro dell’Agricoltura Maurizio Martina – è già record per la 32esima edizione di Macfrut, la prima che si terrà alla Fiera di Rimini, con la regia della Fiera di Cesena. Un ‘trasloco’ reso necessario dal crescente boom di un settore, l’ortofrutta, che vale da solo 4,1 miliardi nell’export agroalimentare italiano (fanno meglio solo i vini). «Nei 20mila metri quadri di Cesena non ci stavamo più», dicono il sindaco cesenate Paolo Lucchi e il presidente della fiera Renzo Piraccini. Dal 23 al 25 settembre la rassegna, all’esordio in riva all’Adriatico, vedrà la presenza di oltre mille espositori (l’anno scorso erano 800), con una decisa svolta verso l’estero. Da fuori confine proviene un espositore su cinque, in rappresentanza di 30 stati di cinque continenti. «Prevediamo un forte aumento anche dei visitatori – aggiunge Piraccini – che dai 25mila del 2014 dovrebbero salire tra 35mila e 40mila, spalmati sugli alberghi di Cesena e della Riviera, da Cesenatico a Riccione».
UNDICI i settori espositivi che per l’intera filiera: sementi, novità vegetali e vivaismo, tecnologie produttive, produzione, commercio e distribuzione, macchinari e tecnologie, materiali e imballaggi, IV gamma, frutta secca, logistica, servizi. Tante le novità di quella che è stata battezzata l’edizione 3.2 di Macfrut, per l’attenzione alle nuove tecnologie, con meeting e convention delle principali aziende espositrici e operatori da tutto il mondo. E’ un Macfrut in versione Babele, che parla tutte le lingue del globo, con 350 buyer mondiali registrati sulla piattaforma informatica di Macfrut, e new entry importanti come Iran, Messico ed Ecuador (primo esportatore planetario di banane, presente con nove aziende leader). La Repubblica Dominicana sarà il ‘Paese d’onore’, con il ministro dell’agricoltura Angel Estevez accompagnato da una delegazione di 40 imprenditori, alla ricerca di tecnologie per migliorare le loro filiere tropicali. Magari una produzione ‘turbo’ di mango e papaya. Business partner principale di Macfrut è UniCredit, «forte della sua presenza capillare nei Paesi centrali dell’Est Europa», dice Carlo Marini, che cura i rapporti internazionali dell’istituto.
L’ANTEPRIMA di Macfrut sarà il 22 in fiera a Cesena, col forum internazionale sulla filiera ortofrutticola, poi tutti a Rimini. Per Gnassi la dimostrazione di quanto sia importante «superare i campanili, salirci sopra per guardare meglio e affrontare la concorrenza europea e globale». Poi la stilettata «agli spacciatori di paura» e «a chi scommettava sul disastro della fiera che invece dà utili per 3,5 milioni di euro». «Fare sistema per reagire alla crisi», è anche la parola d’ordine del sindaco di Cesena, Lucchi. Per il quale «tutto concorre» verso il trasloco definitivo a Rimini. «Teniamo al successo della manifestazione quanto i colleghi di Cesena», assicura il presidente di Rimini Fiera, Lorenzo Cagnoni. All’interno dell’evento si terrà Flora Trade Show, primo salone per vivaisti, evento di 10mila metri quadri in aggiunta a Macfrut.
