NON È UNA bella aria quella che tira a Rimini. Lo confermano i dati sui livelli di PM 10 (vale a dire le polveri sottili inquinanti) raccolti dall’osservatorio di Arpa. Nell’arco di dieci giorni, dal 12 dicembre al 21 dicembre scorso, la stazione di rilevamento di via Flaminia ha registrato per nove volte lo sforamento del valore massimo di 50 ug/m3 fissato dalla legge. Lunedì la percentuale è scesa nuovamente, anche se di poco, al di sotto della soglia (46 ug/m3). Un miglioramento che, per quanto lieve, ha permesso a Rimini (così come agli altri comuni romagnoli) di evitare l’entrata in vigore delle misure di emergenza richieste da Arpa ai comuni capoluogo di provincia in caso di sforamenti prolungati, ovvero il blocco del traffico per domenica 27 dicembre. Provvedimento che scatterà quasi sicuramente in diverse località emiliane, Piacenza, Reggio Emilia, Ferrara e Modena, dove le amministrazioni hanno ricevuto sul loro tavolo le indicazioni dell’osservatorio di Arpa. Ma anche se lo stop delle auto non interesserà il nostro territorio, a Rimini, come nel resto dell’Emilia Romagna, il quadro generale resta comunque preoccupante. Anche perché, da inizio anno, l’aria respirata dai riminesi ha già superato 58 volte i valori off limits, contro i 52 del 2014 (la normativa europea ne consente un massimo di 35 nell’arco dei dodici mesi). Mentre il 16 dicembre scorso la stazione Flaminia ha toccato il picco di 123 ug/m3, il più alto toccato in Regione nel mese di dicembre. «E’ una situazione da non sottovalutare – spiega Marco Deserti, tra i responsabili del servizio Qualità dell’aria di Arpa –. Rimini, come molte altre città del nord Italia, subisce l’influenza di condizioni meteoclimatiche particolari, come l’assenza di vento, la scarsa piovosità e l’alta pressione, che favoriscono senz’altro la concentrazione prolungata dello smog. A tutto ciò si può aggiungere il congestionamento del traffico, che di certo complica le cose. L’impatto dell’inquinamento, del resto, è in parte smorzato dall’effetto mitigante del mare. In Emilia Romagna è stato fatto molto per combattere il problema: è importante però non abbassare mai la guardia, evitando allarmismi ma tenendo in debita considerazioni tutti i segnali che riguardano il nostro ambiente» conclude il tecnico di Arpa.
Resto del Carlino